Le piante, queste città mute, questi ricami della natura, parlano; sembra abbiano risposte fisiche e chimiche che si avvicinano alle emozioni degli esseri umani.

Questa scoperta, forse, ha fatto nascere l'idea alla base del famoso sceneggiato "La traccia verde", classificato nella categoria fantascientifica, andato in onda sulla rai nel 1975.
Nel film uno scienziato riesce a scoprire il colpevole di un omicidio attraverso le reazioni di una pianta che era nella stanza del delitto nel momento in cui esso era avvenuto, dopo aver applicato degli elettrodi sulle sue foglie.
Queste caratteristiche attribuite al mondo vegetale, nello sceneggiato, ovviamente, sono un prodotto della fantasia ma tornando agli studi scientifici, che sono in via d'approfondimento, scopriamo che le piante, non avendo la possibilità di muoversi come gli animali, sono state dotate, dalla natura, di altre armi per garantirsi la sopravvivenza; guardando un giglio lucente o una luminosa bocca di leone non si ha idea del fatto che le superfici dei loro petali siano strutturate in questo modo anche per attrarre gli insetti impollinatori e quando un bruco s'insinua su una foglia non s'immagina che la pianta stia sprigionando delle sostanze velenose che combattono gli attacchi degli erbivori e, se fosse il caso, anche dei batteri; guardate da questo punto di vista, le piante diventano un mondo da decifrare per scoprire un linguaggio misterioso, tanto più affascinante quanto più il loro aspetto si presenti vario nelle forme ed aggraziato nelle linee; ma la funzione di queste sostanze chimiche non finisce qui; esse si chiamano composti organici volatili e agiscono, in caso di pericolo, come segnali per attivare i meccanismi di difesa delle piante circostanti quella emettitrice, che comunicano con essa sprigionando a loro volta lo stesso tipo di sostanza; in questo modo avremo una pianta che parla e un'altra che ascolta, quasi elaborassero un piano insieme!
Un'altra cosa molto affascinante è che alcuni composti meno volatili sono trasportati dal flusso del vento e quindi agiscono su lunghe distanze, inoltre sembra che questo tipo di comunicazione possa avvenire anche sottoterra.
Io immagino un essere umano, davanti ad una distesa verde, osservare delle piante come fossero graziose regine silenziose e d'un tratto accorgersi di un alito di vento che passa tra le foglie, ignaro del fatto che in quel momento una realtà volatile e forse, anche sotterranea, stia portando chissà quali messaggi nell'infinito…..