Da "Le Monde" del 9 gennaio 2001 Traduzione di Laura Brazzabeni

La rete è la seconda giovinezza dell'esperanto, afferma Philippe Berizzi, ex-presidente dei giovani esperantisti francesi a Parigi. E cosa di più naturale che questa lingua creata di sana pianta nel XIX secolo dal dottor Zamenhof con dei fini "universali" si propaghi a livello mondiale? Digitando "esperanto" in qualsiasi motore di ricerca appaiono migliaia di siti. Quelli di associazioni che brulicano in tutto il mondo, ma anche pagine personali, librerie che offrono opere tradotte, dei siti musicali e molti altri, sempre in esperanto. Incomprensibile per coloro che stanno fuori? La maggior parte dei siti propone, gratis o meno, con o senza correttore in linea, dei corsi per imparare la lingua artificiale che un tempo molti pensavano potesse fermare il dominio dell'inglese.

Oggi gli esperantisti non domandano tanto: "E’ una lingua alternativa" riassume Philippe Berizzi che ama relativizzare. "Il pianeta intero non parla inglese e non parlerà certo mai esperanto. È una lingua ausiliaria, fatta per comunicare senza ostacoli. Permette di esprimersi a proprio agio in un piano di uguaglianza", nota Bruno Flochon, vice-presidente dell'Associazione Esperantista Francese. Da un anno o due, un sempre maggior numero di giovani "sbarca" alla sede delle due associazioni e parla esperanto grazie a corsi fatti in rete. "E’ una seconda popolazione, giovane, portata dalla tecnologia, spesso anche adulti ed informatici", dice Philippe Berizzi.

UTOPIE E PREGIUDIZI

Vittima delle sue utopie e dei molti pregiudizi, la lingua di Zamenhof sembrava essere caduta in disuso. La maggior parte degli esperantisti francesi aveva imparato la lingua prima della seconda guerra mondiale. Ci sono ora "2000 nuovi allievi all'anno, senza contare quelli che studiano da autodidatti in rete", si rallegra Bruno Flochon che aggiunge: "A volte siamo obbligati a chiudere momentaneamente i corsi in rete perché tutti i correttori sono occupati". Internet è un mezzo che sembra proprio naturale per gli esperantisti. Tuttavia non ci sono né proselitismo né rivendicazioni umane nella maggior parte dei siti esperantisti. "Nei forum di discussione in rete, ci sono di solito dei gruppi per affinità linguistiche", constata Philippe Berizzi, "i forum in esperanto raggruppano persone di tutto il mondo, ma comunque si parla degli stessi argomenti".