Una lingua per tutti Manifesto degli uomini di cultura, per L´ESPERANTO I popoli di gran parte d´Europa vivranno fra pochissimi anni un evento di portata storica: la creazione di una vera unità economica. Ne conseguirà una spinta, forse decisiva, verso il raggiungimento di quella unità politica che è nei voti di quanti credono nell´avvenire del nostro vecchio continente. Ciò che sta per realizzarsi ci pone davanti a molteplici problemi, alla cui soluzione lavorano con crescente impegno economisti e uomini politici. Fra questi problemi tuttavia ce n´ uno, di primaria importanza, a cui non è stata finora rivolta la necessaria attenzione: esso riguarda la difficoltà di capirsi fra persone che parlano lingue diverse. è necessaria una lingua di scambio comune a tutti: ma una lingua che non sacrifichi le identità nazionali. Ciascun popolo ritiene a giusto titolo che il proprio patrimonio culturale, e quindi il proprio idioma, vada salvaguardato. Questo non avverrebbe se una delle lingue della Comunità fosse ufficialmente prescelta o s´imponesse di fatto come lingua d´uso generale. Tutte le altre lingue, in tal caso, avrebbero funzioni sempre più ridotte e correrebbero seri rischi d´estinguersi, a più o meno lunga scadenza. Ciò che occorre è una lingua che sia di tutti senza essere di nessuno: una lingua neutrale. Una simile lingua esiste da cento anni, e in questo periodo è maturata, s´è diffusa e ha dimostrato di poter soddisfare ogni esigenza. Il suo nome è esperanto. Noi proponiamo l´esperanto quale strumento capace d´agevolare nel modo più efficace, con risparmio di tempo e di risorse, la comunicazione tra gli uomini all´interno di un´Europa unita e destinata forse a veder allargati i suoi confini e sottolineiamo ch´esso costituirebbe il più sicuro presidio per l´integrità delle lingue dei singoli paesi. Firenze, settembre 1988 Firmato da: Francesco Adorno, storico della filosofia (Univ. Firenze); Ernesto Balducci, sacerdote; Lanfranco Garetti, storico della letteratura italiana (Univ. Firenze); Arrigo Castellani, storico delle lingua italiana (Univ. Firenze); Piero Farulli, musicista; Pierfranco Listri, pubblicista; Mario Luzi, poeta; Carlo Alberto Mastrelli, glottologo (Univ. Firenze); Francesco Mazzoni, docente di filologia dantesca, presidente della Soc. Dantesca Italiana; Giovanni Michelucci, architetto; Dino Pieraccioni, studioso di lingua e letteratura greca, pubblicista; Silvano Piovanelli, cardinale arcivescovo di Firenze; Luciano Satta, linguista; Franco Scaramuzzi, rettore magnifico dell´Università di Firenze; Giorgio Morales, Alfiere Ciampolini, Anna Bucciarelli, assessori della cultura di Comune, Provincia e Regione.