Fra le due guerre si sono affacciati nuovi autori n nella novellistica esperantista.  An che se qui ci soffermiamo sull’autore e sul romanzo più significativo, vale la pena di ricordare, almeno di sfuggita, qualche altro autore prolifico. Sicuramente merita un cenno Hindrik Jan Bulthuis, olandese, con i suoi quattro romanzi, fra cui il pubblico ha preferito il primo (e più lungo), Idoj de Orfeo “I figli di Orfeo”. Il richiamo alla mitologia si intravede appena. Il romanzo è composto da tre parti, ognuna dedicata a seguire le peripezie di uno dei tre protagonisti, tre gemelli, così chiamati per la comune passione per la musica. Ignorano la loro parentela, e le loro vite scorrono indipendentemente in tre paesi europei diversi, dove fanno tre carriere di concertisti. Le loro vite si intrecciano grazie ad un quarto personaggio, Johano (Giovanni), marinaio esperantista, che scopre un quaderno scritto in esperanto da una donna che si scoprirà essere la loro madre. Invitati per caso a tenere un concerto insieme, si accorgono di assomigliarsi molto; pòi, Giovanni rivela di essere un essere soprannaturale ,e li aiuta a ritrovare anche il padre: ovviamente tutto finisce per il meglio.
Nell’orbita di Literatura Mondo è un altro romanziere di successo, Jean Forge, pseudonimo di Jan Fethke), che, dopo un romanzo in tedesco, a 20 anni esordsce in esperanto con Abismoj (Abissi”):  la trama, basata su conflitti di coppia che si risolvono, dopo diverse traversie, dovute anche a problemi economici, col ritorno alle coppie di partenza; la narrazione procede attraverso dialoghi fra i protagonisti. Lo scopo dichiarato era quello di adeguarsi alla moda corrente nella narrativa internazionale, con una lingua semplice, facilmente accessibile anche a principianti. Il suo secondo romanzo, come annunciato dal titolo, Saltego trans jarmilo j(Balzo di millenni”),  porta nella letteratura esperantista i viaggi nel tempo: il protagonista, Mateo Fromaĝi, ha scoperto i raggi C, che gli permettono di trasportare se stesso la moglieed  amici (fra cui un impagabile fannullone, Tabakaĉ’), tutti a bordo della sua auto, fino all’epoca di Nerone. Seguono episodi legati ad ovvii anacronismi, (divertente la gara fra l’automobile e la quadriga). Ancora Forge dichiara che secondo lui l’esperanto non è ancora pronto per creare capolavori sulla scena internazionale, ma che i lettori,a anche a livello di principianti (noi diremmo, giunti al diploma di secondo grado). si possono rilassare in una lingua facile. Il terzo romanzo, “Mr. Tot aĉetas mil okulojn (Mr. Tot compera  mille occhi”) ha una trama adatta per il cinema, e Forge proprio allora aveva cominciato un carriera di regista: Mr. Tot, miliardario (in dollari), possiede un lussuoso albergo, ed installa in tutte le camere trasmettitori per televisione a circuito chiuso, che gli permettono di vedere che cosa vi succede (non dimentichiamo che il romanzo uscì nel 1931, solo 3 anni prima delle prime trasmissioni televisive regolari, e fu seguito a un anno di distanza da una traduzione in tedesco). I personaggi sono clienti dell’albergo: belle ragazze, un giocatore d’azzardo incallito, un sadico, un addetto al servizio di sicurezza, uno psichiatra che non esita a commettere omicidi .Mr. Tot,riesce ad infilarsi nelle vite dei suoi ignari ospiti, ed a cambiare in senso favorevole le vite dei più simpatici. Il romanzo, che era effettivamente innovativo, raccolse una critica generalmente favorevole ed un certo successo di pubblico; ancora oggi può risultare un piacevole passatempo per lettori non troppo smaliziati.