LANNUTTI , CARLINO – Al Ministro degli affari esteri. -

Premesso che, a quanto risulta all’interrogante:

per esigenze di bilancio, il Ministero degli affari esteri ha deciso di ridurre il numero delle riunioni del Consiglio dell’Unione europea in cui delegati ministeriali potranno avvalersi di un interprete;

[...]

si chiede di sapere:

[...]

se non ritenga che, in un momento di crisi come quello che sta attraversando il Paese, con manovre lacrime e sangue che costeranno 2.103 euro l’anno a famiglia, con balzelli, tasse e rincari a loro carico, destinati ad aumentare con il previsto aumento di 2 punti dell’aliquota dell’Iva, sia doveroso intraprendere le opportune misure al fine di tagliare la spesa pubblica, ma a partire dagli sprechi e dalle spese inutili.

(segue testo completo)

 

LANNUTTI , CARLINO – Al Ministro degli affari esteri. -

Premesso che, a quanto risulta all’interrogante:

per esigenze di bilancio, il Ministero degli affari esteri ha deciso di ridurre il numero delle riunioni del Consiglio dell’Unione europea in cui delegati ministeriali potranno avvalersi di un interprete;

pertanto i funzionari italiani dovranno esprimersi in inglese e, soprattutto, essere in grado di capire quello che dicono gli altri;

la Federazione Esperantista Italiana e l’associazione “Nitobe-per la democrazia e la giustizia linguistica” criticano la decisione del Governo di rinunciare agli interpreti per una parte consistente delle riunioni del Consiglio dell’Unione europea, organo che riunisce i Ministri degli Stati membri. Si tratta di una rinuncia che genera un risparmio molto modesto, ma che ha un costo alto in termini di perdita di accessibilità al dibattito europeo e di efficacia dell’azione politica italiana. Altri Paesi in crisi come la Spagna e la Francia non hanno tagliato sul servizio di interpretariato;

inoltre, il Ministro degli affari esteri Terzi reca con questa politica un grave danno allo stato della lingua italiana, che sta subendo una progressiva ghettizzazione nell’Unione europea ma anche in Italia e in Svizzera. Da più parti cresce il malcontento contro la rassegnazione con cui si accetta l’imposizione del trilinguismo inglese/francese/tedesco, ad esempio da parte dei deputati europei della Lega Nord Oreste Rossi e Claudio Morganti. La Federazione Esperantista Italiana e l’associazione Nitobe denunciano le scelte al ribasso della politica italiana. Una lingua è allo stesso tempo parte ed espressione di una cultura e di un popolo, e strumento per promuovere i legittimi interessi di quel popolo. Rinunciarvi non è un risparmio, ma uno spreco;

considerato che l’interrogante ha presentato un precedente atto di sindacato ispettivo in cui evidenziava che il Ministero degli affari esteri ha previsto dei tagli per ottimizzare le spese, in particolare volti ad eliminare le aree funzionali dalle sedi estere, ponendo il rischio di licenziamento per il personale a contratto, nonché a rendere possibile la chiusura di molte sedi consolari, declassate a semplici sportelli; al tempo stesso a quanto risulta agli interroganti la stessa amministrazione affitta luoghi iper costosi, come Villa Madama a Roma, perché asserisce di non essere in grado di svolgere negli spazi adibiti il normale calendario dei lavori internazionali (atto 4-07630),

si chiede di sapere:

se sia reale intenzione del Ministro in indirizzo procedere, per esigenze di tagli alla spesa, alla riduzione del servizio di interpretariato per i delegati ministeriali che parteciperanno alle riunioni del Consiglio dell’Unione europea quando al contempo si sostengono spese a giudizio degli interroganti esagerate per la locazione di residenze prestigiose al fine di svolgere il calendario dei lavori con la motivazione dell’impossibilità di lavorare nei luoghi disponibili presso il Ministero;

se non ritenga fondato quanto lamentato dalla Federazione Esperantista Italiana e dall’associazione Nitobe considerato che l’uso degli interpreti alle riunioni del Consiglio dell’Unione europea rappresenta un mezzo fondamentale per la partecipazione attiva dell’Italia al dibattito europeo e pertanto che il taglio del servizio non possa essere giustificato da esigenze di bilancio del Ministero degli affari esteri;

quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda assumere al fine di garantire l’assistenza dell’interprete di lingua italiana per i Ministri a tutte le riunioni del Consiglio dell’Unione europea vista l’importanza dei lavori a cui sono chiamati dall’Istituzione i rappresentanti di tutti i Paesi dell’Unione europea per adottare le normative e coordinare le politiche nonché gestire questioni complesse o delicate che non possono essere risolte a livello di cooperazione intergovernativa;

Leggi la risposta