Riscoprire il valore di una lingua universale in un momento come quello attuale in cui stanno violentemente riaffiorando le divisioni tra i popoli. Ecco il motivo che fa da sfondo alla rassegna ‘Dante e l’Esperanto’ organizzata dall’Unione Fiorentina-Museo Casa di Dante. Sabato 21 marzo alle 17.30 (via Santa Margherita 1) spazio al secondo incontro, organizzato con la Federazione Esperantista Italiana. A parlare di ‘Dante poliglotta’ e a presentare parte del suo monologo ‘Glottide’ sarà Giuliano Turone, magistrato oggi in pensione nonché grande appassionato di lingue, dialetti e, appunto, di Divina Commedia. Non a caso dal 2012 ha creato il sito internet Dantepoliglotta, che contiene “un patrimonio di circa duecento edizioni di traduzioni della Divina Commedia in sessanta lingue e dialetti diversi” e che, come spiega lo stesso Turone, “vuole rendere omaggio all’universalità di Dante facendo conoscere questo ricco patrimonio culturale al pubblico della rete”. Il legame tra il Sommo Poeta e l’Esperanto sta in quella grande e affascinante utopia di poter, un giorno, unire gli uomini grazie all’uso di una lingua comune. Ecco, di questo si parlerà nel corso dell’evento, che rientra nelle celebrazioni per i 750 anni dalla nascita di Dante e nei festeggiamenti per i primi 50 anni del Museo Casa di Dante. All’appuntamento interverranno Silvano Fei e Leonardo Cappelletti, rispettivamente presidente e vicepresidente del Museo, il presidente dell’Associazione esperantista fiorentina Leonardo Pampaloni ed Eugenio Giani, consigliere regionale nonché presidente del comitato scientifico del Museo Casa di Dante.