Giovedì 21 febbraio 2013 si celebra la giornata internazionale dedicata a tutte le lingue madri, istituita dall'UNESCO nel 1999. Si presenta in questa occasione la costituzione del Comitato per la Salvaguardia dei Patrimoni Linguistici (http://www.patrimonilinguistici.org/) il cui scopo è la tutela e la promozione di tutti i patrimoni linguistici, la salvaguardia dei diritti di espressione culturale e la tutela della diversità culturale.

Il patrimonio linguistico italiano è uno dei più ricchi e variegati d’Europa. Sono 31 le lingue censite in Italia dall'UNESCO nell'Atlante delle Lingue in pericolo (Atlas of the World's Languages in Danger).

Le lingue e i patrimoni culturali sono culture viventi attualmente poco conosciute. Ufficialmente, inoltre, lo Stato Italiano riconosce solo alcune lingue regionali o minoritarie tralasciandone altre, compiendo così un atto discriminatorio nei confronti di realtà tutt’ora vive.

Nato da un’iniziativa partita dal gruppo Facebook Contro lo spot RAI 2010 sui ‘dialetti’, vergogna sono lingue vive, il Comitato si riconosce nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, nell’Atlante mondiale delle lingue in pericolo edito dall’UNESCO, nella Carta Europea delle Lingue Regionali e Minoritarie, nella Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, nella Convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali e nella Dichiarazione Universale sui diritti linguistici del 1996.

Il Comitato, apartitico, aconfessionale e indipendente, raccoglie per la prima volta studiosi, divulgatori e locutori provenienti da ogni parte d'Italia. Il Comitato si avvale del supporto di un coordinamento scientifico, costituito da antropologi, linguisti, docenti universitari e si prefigge lo scopo di salvaguardare i patrimoni linguistici e le culture viventi ad essi collegate. Esso si pone inoltre come interlocutore e consulente per le politiche linguistiche presso le istituzioni operando a favore della protezione, valorizzazione, sensibilizzazione, informazione, condivisione, divulgazione, rivitalizzazione dei beni culturali immateriali e materiali presenti sul territorio (lingua, sapere tradizionale, arte, spettacolo, musica, riti, artigianato, etc) anche attraverso la raccolta e lo studio di tali patrimoni e ne incoraggia la trasmissione fra le generazioni.

Il Comitato crede che la diversità linguistica e culturale, riflessa nell’originalità e nella pluralità delle identità, crei un mondo prospero ed eterogeneo in grado di moltiplicare le scelte possibili e di alimentare le capacità e i valori umani. La diversità culturale rappresenta un settore essenziale per lo sviluppo sostenibile delle comunità e dei popoli e, perciò, costituisce una ricchezza preziosa da non disperdere.