Il tema del Congresso Mondiale d'Esperanto è stato scelto dal Consiglio della Associazione Mondiale per l’Esperanto (UEA). La manifestazione si svolgerà a Lahti (Finlandia) dal 20 al 27 luglio 2019. La manifestazione è organizzata ogni anno dall'Associazione Mondiale d'Esperanto in una città diversa, usualmente secondo un principio di alternanza tra Europa e resto del mondo.

Il primo Congresso Mondiale d'Esperanto si è svolto a Boulogne-sur-Mer (Francia) nel 1905, anno immediatamente precedente la fondazione dell'Associazione Esperantista Triestina, una delle più antiche e tutt'ora attive in Italia. Proprio nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia si svolgerà quest’anno l'86esimo Congresso di esperanto in Italia, per la precisione dal 24 al 31 agosto 2019.

Come spiega Mark Fettes, Presidente dell'Associazione Mondiale d'Esperanto (UEA), "Natura viva, una cultura fiorente": questo approccio mira a ispirare noi stessi e gli altri sul collegamento del mondo umano con il mondo vivente molto più ampio che ci circonda.

Già da diversi secoli, diversi movimenti sociali e ideologici sottolineano il crescente allontanamento tra uomo e natura. Da un lato, la natura è danneggiata ed oggetto di sfruttamento selvaggio, poiché la gente la guarda come una semplice fonte di risorse. Dall'altro, l'uomo stesso soffre, perché circondato dal rumore e messo sotto la pressione dell'industria, delle città, del consumismo."

Mark Fettes si domanda, quindi: "Come ripristinare un rapporto armonioso tra la cultura umana e la natura? Cosa stiamo facendo e cosa possiamo fare ora per guidare le nostre società in quella direzione?"

"Lahti - spiega il Presidente dell'UEA - ha ridotto il suo utilizzo di carbonio e la spazzatura prodotta, protegge l'acqua e le foreste, agevola forme alternative al trasporto su gomma. Il 2019 è stato proclamato dall'ONU e dall'UNESCO come l'anno delle lingue indigene. Le lingue indigene sono meravigliosi tesori di culture indigene, culture basate su rapporti intimi tra l’ambiente e i suoi abitanti. Gli scienziati hanno più volte dimostrato il legame tra le biodiversità biologica e culturale. La nostra sfida è trovare nuove idee e mezzi per la conservazione di entrambe".