Discriminazione nelle organizzazioni europee


DISVASTIGO N. 001


INDICE

1. Discriminazione linguistica nelle organizzazioni europee

2. Chiamata da Strasburgo per i giovani italiani

3. Seminario sul turismo in esperanto

4. L'imbarbarimento linguistico

5. Simposio Internazionale sulla Pianificazione Linguistica e la Lessicologia

6. Approfondimenti disponibili


DISCRIMINAZIONE LINGUISTICA NELLE ORGANIZZAZIONI EUROPEE

L'Unione Europea è basata sul principio dell'eguaglianza dei cittadini e della non discriminazione per nazionalità,religione, sesso, lingua ecc.

Purtroppo le discriminazioni sulla base della lingua in effetti si verificano molto più spesso di quanto si creda comunemente.

Sfogliando gli annunci con offerte di lavoro pubblicati a Bruxelles, si vede che molto spesso uffici e organizzazioni europee, che dovrebbero rispettare il principio della non discriminazione, cercano per determinati impieghi dei "native English speakers". Cioè non è sufficiente conoscere l'inglese anche molto bene, ma bisogna essere di madrelingua inglese.

E' chiaro che questo mette in partenza nella posizione di perdenti coloro che non hanno l'inglese come lingua madre, per quanto abbiano potuto studiarlo e praticarlo a lungo.

Non è del tutto normale che vi siano degli Europei più uguali degli altri, per il maggior profitto dei più forti.

Su questo argomento sono state sollevate numerose interrogazioni e interpellanze nel Parlamento belga.

A una di queste interrogazioni la Vice-Primo Ministro belga, e Ministra dell'Impiego e della politica delle pari opportunità, Laurette Onkelinx, ha risposto (25 gennaio 2001) nel modo seguente (testo riassunto):

"L'esigenza della conoscenza d'una lingua straniera mi sembra normale e figura d'altronde fra i criteri abituali di reclutamento. Ma la richiesta di "madre lingua" si riferisce all'origine. Questa esigenza mi sembra eccessiva ed entra in conflitto diretto con i principi della non discriminazione e della libera circolazione dei lavoratori, sanciti dall'articolo 39 del Trattato di Roma del 25 marzo 1957." (dis 001 - 005)

CHIAMATA DA STRASBURGO PER I GIOVANI ITALIANI

Quest'anno si svolgerà a Strasburgo dal 29 luglio al 5 agosto il 57° Congresso Internazionale Giovanile con il tema "Prurilinguismo in Europa, come attuarlo?" Per questo incontro, che si tiene nel cuore dell'U.E., sede di numerose istituzioni comunitarie, si prevede una folta partecipazione di giovani provenienti da tutto il mondo ed in particolare dai paesi europei dove il tema del congresso è sentito con scottante attualità.

L’incontro è promosso dall’Organizzazione Mondiale dei Giovani Esperantisti sorta a Groet, Olanda, nel 1938 per sviluppare l’amicizia e la solidarietà tra i giovani di tutto il mondo attraverso incontri internazionali di varia natura (seminari culturali ed organizzativi, campi di lavoro, festival, manifestazioni musicali e teatrali nonché sportive) alcuni dei quali si sono svolti anche in Italia tra cui i congressi mondiali de L’Aquila (1955) e Assisi (1997).

Il congresso di Strasburgo ,oltre al suo rilevante contenuto tematico, offre ai partecipanti un ricco programma di attività culturali e di svago, come la visita alla favolosa città della Foresta Nera Friburgo : Un invito particolare è giunto alla presidente della Gioventù Esperantista Italiana Bethuel Chiesa (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel 031 432136 ). Ci rivolgiamo a Voi per estenderlo a tutti i giovani , sia a coloro che conoscono già l'esperanto, sia a coloro che volessero impararlo.

Informazioni sul congresso (in 25 lingue, compreso l'italiano) si trovano su Internet all'indirizzo http://purl.org/net/ijk2001.

Nella stessa Strasburgo, l’8 maggio, nel Gran Salone del Parlamento Europeo, nel quadro di Euroscola, gioco di ruolo per far conoscere agli studenti liceali le istituzioni comunitarie, in cui si è discusso soprattutto del problema linguistico, ha destato grande interesse nei presenti la partecipazione di gruppi scolastici di sette paesi europei che hanno presentato in esperanto le loro proposte per una soluzione che garantisca la diversità delle lingue e delle culture. (Dis 001- 004)

SEMINARIO SUL TURISMO IN ESPERANTO

Nel quadro degli scambi culturali tra le regioni interessate alla Comunità Alpe-Adria si è tenuto a Bydgoszcz (Polonia) presso la Scuola Internazionale di Cultura e Turismo un seminario di studio dedicato alla Regione Friuli-Venezia Giulia, di cui si sono illustrati gli aspetti storici, culturali, naturalistici e turistici nel corso di otto lezioni tenute dalla S.ra Edvige Ackermann di Trieste.

La singolarità di questa sessione di studio è che le lezioni si sono tenute nella lingua internazionale esperanto, che nella città di Bydgoszcz è molto di casa avendovi sede molte istituzioni, come Monda Turismo (turismo mondiale), che si servono di tale lingua. (Dis – 001 –006)



L’IMBARBARIMENTO LINGUISTICO

Una volta il cartellone dei lavori in corso davanti ad un edificio riportava Lavori di ristrutturazione fabbricato ecc. o qualcosa di simile, sempre comprensibile. Oggi può capitare di leggere, a chiare lettere, "Realizzazione nuovi LAYOUT". Se ci avessero scritto TOC TOC o PUK PUK il messaggio non sarebbe cambiato. Infatti il termine è certamente del tutto sconosciuto per la gran maggioranza e pensare che le Poste si rivolgano a quei pochissimi che lo conoscono è fuori di ogni logica. Del resto il cattivo esempio lo ha dato lo Stato con la legge sulla "privacy", con il "question time" della Camera, col "morning news" della RAI e via dicendo e così i signori delle Poste sono convinti di mostrare una mentalità avanzata spargendo termini inglesi sui cartelloni e sulle scritture d’ufficio, ma fanno la figura del barbiere tornato al paesello dagli USA che scrive "Barber shop" sulla bottega. L’inglese è tanto una bella lingua; perché si deve usare per inquinare l’italiano, che non lo è di meno? Alberoni scriveva tempo fa sul Corriere :"Chi rinuncia alla sua lingua perde anche l’anima". Non siamo ancora a quel punto ma la strada è quella. (Dis 001 - 007)


Simposio Internazionale sulla Pianificazione Linguistica e la Lessicologia

Per iniziativa dell’Accademia Croata delle Scienze e delle Arti si terrà a Zagabria dal 28 al 30 luglio un simposio internazionale sulla pianificazione linguistica e la lessicologia.

I lavori si svolgeranno nel Salone Illirico dell’Accademia in via Opaticka 18 con la partecipazione di specialisti di vari paesi tra cui:

Alexander Krouglov (Londra) :Ukrainian: Undoing Previous Corpus and Status Planning

Isaiah Munang Ayafor (Freiburg):Language Planning, Flexibility in Lexical Usage and the Status of English in Cameroon

Sabine Fiedler (Leipzig): Espressioni fraseologiche in Esperanto: classificazione ed uso

Heinz Hoffmann (Radebeul): Inizio di normalizzazione nozionale nelle ferrovie

Petek Kurtböke (Milano): Schizoglossia: Turkish Language Reform and Dictionaries

Vilmos Benczik (Budapest): Considerazioni di teoria della comunicazione sull’Esperanto e il suo lessico

Fu Kin-hung (Hong Kong) : Lexical differences in Chinese across the Taiwan Strait

Detlev Blanke (Berlino): Lessicografia di alcune lingue pianificate. Tipologia e schizzo bibliografico

Grant Goodall (El Paso): Sulla transitività dei verbi in Esperanto

Julius Balbin (New York): Language Planning and Planned International Languages

Christer Kiselman (Uppsala): Creazione di termini matematici

Gerardo Mattos (Curitiba): Analisi e critica di definizioni lessicali

Contatto: Prof Christer Kiselman Istituto di Matematica Università di Uppsala P.K. 480 SE-751 06 Uppsala, Svezia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. : http://www.math.uu.se/~kiselman (Dis 001 - 008)



APPROFONDIMENTI DISPONIBILI

Titolo

Autore

Descrizione

Pagina web (per la lettura immediata on-line)

Documento da scaricare (compresso con WinZIP)

L'illusione del plurilinguismo per tutti

Andrea Chiti-Batelli, politologo, già Consigliere del Senato e Segretario della delegazione senatoriale alle assembree europee

Recensione di: Tove Skuttnab-Kangas, Linguistic genocide in education - or worldwide diversity and human rights?, Mahwah (New Jersey), Lawrence Erlbaum, 2000, pp. XXXIII, 785.

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Capirsi con una lingua straniera

Claude Piron, psicologo, psicolinguista e traduttore per l'Organizzazione Mondiale della Sanità

I problemi della comunicazione e l'esperienza dell'esperanto

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La rinascita dell'esperanto, lingua alternativa

Articolo d'attualità pubblicato su Le Monde

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L'Esperanto lingua occidentale?

Claude Piron

L'esperanto per la sua struttura è lingua del mondo più di ogni altra e certamente più dell'inglese

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La vita a Bjalistok

E.Privat, giornalista politico e pacifista svizzero

Descrizione del'atmosfera di sospetto ed odio tra le varie etnie che si viveva nella città in cui era cresciuto Zamenhof

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L’inglese fa bene all’Europa?

Andrea Chiti-Batelli

In risposta all'articolo di P.Schneider del Corriere del 6/5 "Scelgo l'inglese: fa bene all'Europa"

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Troppo faciloni con le lingue

Claude Piron

Piron denuncia l'handicap linguistico dei non nativi in circostanze di necessità e la superficialità di chi minimiza le difficoltà delle lingue

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L’esperanto apre le porte del mondo

Da Eventoj

Un invito a girare il mondo con le tante occasioni offerte ai giovani tra cui il servizio Passaporto

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L’europeo trilingue

Claude Piron

Si può realisticamente pensare ad un trilinguismo in Europa ?

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Una lingua per l'Unione Europea

Arrigo Castellani, professore all’Università di Firenze, accademico della Crusca

Il problema della seconda lingua in Europa

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La Genesi dell'Esperanto

L. L. Zamenhof, autore dell’Esperanto

L'introduzione alla prima grammatica di esperanto con la descrizione dei problemi che si sono presentati all'autore e le soluzioni adottate

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I pericoli di volare in inglese

Kent Jones

Problemi causati all'aviazione dalla difficoltà della lingua inglese

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La lingua d'Europa *

da El Pais Internacional

La lotta tra le diverse lingue per mantenere la loro presenza è una delle sfide determinanti per i quindici

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Una fede religiosa nell'Esperanto *

da USA-Today

Il Forum Cattolico tedesco di Amburgo lancia l'esperanto, nuovo latino della Chiesa

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Un popolo che rinuncia alla sua lingua *

F.Alberoni, scrittore ed opinionista da Corriere della Sera

Difendere la propria lingua per continuare ad esistere

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Popolo kiu rezignas sian lingvon *

F.Alberoni da Corriere della Sera

Traduzione in esperanto dell'articolo suddetto

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