Sta facendo molto parlare la decisione del governo italiano di rinunciare agli interpreti in gran parte delle riunioni del Consiglio dei ministri dell’Unione europea a Bruxelles. In pratica questo significa che i delegati italiani che vengono a Bruxelles a negoziare i nostri interessi dovranno capire e parlare l’inglese. La cabina di interpretazione italiana viene mantenuta nelle riunioni di alto livello, che riguardano ministri e ambasciatori, mentre viene soppressa in quelle più tecniche, cui partecipano di solito funzionari ministeriali. Insomma, si lascia l’interpretazione dove serve di meno e la si toglie dove serve di più. Tutto questo per risparmiare sì e no un milione di euro.

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