Un quinto dei cittadini ucraini parla russo, che però non è lingua ufficiale. La questione è geopolitica e coinvolge l'eredità sovietica, la divisione est-ovest e le diverse accezioni dell'identità nazionale. Il testo della Costituzione è problematico.

Una delle questioni che maggiormente influenzano il dibattito politico in Ucraina è la volontà o meno di adottare il russo come seconda lingua ufficiale.

L'ucraino è oggi, ai sensi della Costituzione, l'unica lingua di Stato, nonostante il paese sia prevalentemente bilingue. L'Ucraina presenta inoltre un ricco mosaico di minoranze. La legge di ratifica della Convenzione quadro per le minoranze nazionali cita espressamente 13 gruppi; in realtà ce ne sarebbero 130. Proprio questo elenco, ritenuto insufficiente dal comitato di controllo sulla Convenzione, ha spinto l'Ucraina a fornire rassicurazioni esplicite (ma non modifiche legislative) sulla tutela di tutte le nazionalità del paese.

La minoranza più consistente è quella russa, circa a un quinto della popolazione. Tuttavia la diffusione della lingua va ben oltre i confini del gruppo nazionale russo: circa un quinto della popolazione che si definisce ucraina dichiara di utilizzare il russo come propria madrelingua. Manca quindi una perfetta coincidenza tra gruppi nazionali e gruppi linguistici. In quanto al bilinguismo, si osserva una maggiore flessibilità da parte degli ucrainofoni: è più facile che chi utilizza prevalentemente la lingua ucraina conosca correttamente il russo piuttosto che il contrario. Il dato geografico: il russo prevale nelle aree centrali, meridionali e orientali e nelle città, mentre l'ucraino è prevalente nelle aree occidentali e nelle zone rurali.

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