Quaranta istituzioni scolastiche sottodimensionate in più, che si vanno ad aggiungere alle non poche, millecentoquarantuno, risultanti dalle tormentate operazioni di dimensionamento da poco concluse. E che non avranno il dirigente scolastico titolare. È la spending review a volerlo, articolo 14, sesto comma, del decreto legge n. 95 del 2012, appena varato. Potranno continuare a godere del privilegio di vedersi assegnare un dirigente scolastico a tempo indeterminato le istituzioni scolastiche che, pur essendo al di sotto dello standard di seicento alunni, ne abbiano almeno quattrocento e si trovino nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, ma per specificità linguistiche si devono intendere solo quelle relative a minoranze di lingua madre straniera. Niente privilegi per friulano, piemontese, sardo, dunque, solo per albanese, croato, francese, greco, sloveno, tedesco. Tutte le altre istituzioni scolastiche, per avere un dirigente titolare e non un preside a mezzo servizio, il reggente, devono avere almeno seicento alunni (art. 19, quinto comma, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito in legge n. 111 del 2011 e modificato dalla legge di stabilità n. 183 del 2011).

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