Benefici cognitivi negli scolari accertati dalle Università di Cagliari e di Strathclyde-Glasgow. I risultati nell'articolo scientifico "Bilingualism in Sardinia and Scotland: Exploring the cognitive benefits of speaking a 'minority' language", sono stati pubblicati dall'International Journal of Bilingualism nel mese di aprile

Nel problem-solving e nel pensiero creativo le capacità dei bambini bilingui superano quelle dei bambini che parlano una sola lingua. Lo stabilisce una ricerca ideata e diretta da una docente dell'Ateneo cagliaritano, l'ordinario in Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione Marinella Parisi, condotta dal dottor Fraser Lauchlan - dell'Università di Strathclyde-Glasgow e visiting professor dell'Università di Cagliari - in collaborazione con la dottoressa Roberta Fadda, ricercatrice del Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia.

Parte dello studio, svolto in Scozia, ha riguardato un campione di alunni della scuola primaria, di cui metà parlavano solo inglese e l'altra metà sia inglese che gaelico. Un finanziamento della Regione Sardegna ha permesso di completare la ricerca con bambini della nostra Isola che parlano solo italiano oppure, la metà degli alunni sottoposti ai test, sia italiano che sardo.
In totale, tra Scozia e Sardegna, la ricerca ha esaminato 121 bambini dell'età di 9 anni, 62 dei quali bilingue. Durante i test, condotti nelle scuole di Stornoway e Dorgali, sono stati invitati a riprodurre modelli di blocchi colorati, a ripetere oralmente una serie di numeri, a dare definizioni chiare di parole e risolvere mentalmente una serie di problemi aritmetici. I compiti sono stati tutti impostati in inglese o in italiano. I risultati sono presentati nell'articolo scientifico "Bilingualism in Sardinia and Scotland: Exploring the cognitive benefits of speaking a 'minority' language", pubblicato dall'International Journal of Bilingualism lo scorso 16 aprile.

I risultati permettono di affermare che i bambini bilingui riescono a svolgere i compiti previsti in modo più brillante rispetto ai colleghi monolingui. Il vantaggio è legato alla necessità di prontezza mentale per passare da una lingua all'altra, un allenamento che svilupperebbe anche le competenze utili in altri tipi di pensiero ed esercizio mnemonico.
Leggi l'articolo di Ivo Cabiddu - unica.it