A conferma che ad essere minacciato, in Svizzera, non è l'italiano bensì il plurilinguismo tout court, rileviamo che gli insegnanti svizzeri tedeschi del settore primario stanno esercitando forti pressioni per procrastinare l'insegnamento del francese dalla quinta elementare alla settima. La richiesta viene dalla Conferenza dei maestri primari di livello intermedio della Svizzera orientale. Ma ciò che più colpisce, è il sostegno attivo a questa proposta da parte della capitale economica svizzera, Zurigo. A quali ragioni risponde la proposta? Tutte nobilissime e pedagogicamente motivate. «Per i bambini, in particolare per quelli più deboli, imparare due lingue straniere rappresenta un vero problema» – notano gli insegnanti –. E aggiungono che il cosiddetto modello 3/5 varato dalla Conferenza dei direttori della pubblica istruzione nel 2004 non regge dal punto di vista didattico. Infatti, «l'insegnamento di una seconda lingua straniera in quinta elementare non può essere considerato insegnamento precoce. Tanto vale, quindi, spostarlo in settima».

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