IL RAPPORTO

In tre anni il mandarino sostuirà l'inglese come idioma più utilizzato online. Ban Ki-moon: "Banda larga pilastro dello sviluppo sostenibile"

Se l'attuale tendenza continua, la lingua di Internet nel 2015 non sarà l'inglese. Lo rileva un rapporto dell'Onu che prospetta un "terremoto linguistico online".
"Lo stato della banda larga 2012" - questo il nome della ricerca - è stato pubblicato ai margini della 67esima Assemblea Generale dell'Onu e fotografa i livelli di accesso a Internet nel mondo. "La banda larga è una tecnologia capace di provocare progressi sui tutti e tre i pilastri dello sviluppo sostenibile - sottolinea il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon - Prosperità economica, inclusione sociale, sostenibilità ambientale".
Il mondo di Internet è attualmente un mondo poliglotta: i servizi di Linkedin sono disponibili in 17 lingue, Twitter in 21, Google Translate ne offre 63, Facebook 70 e Wikipedia addirittura 285, ben più dei 193 paesi rappresentanti alle Nazioni Unite. La World Wide Web è cruciale per proteggere lingue a rischio di estinzione (l'Unesco sta lavorando a un Atlante delle lingue in pericolo) ma al momento l'inglese domina ancora con il 27 per cento dei cybernavigatori. Secondo l'Onu per poco: il cinese lo insegue a ruota con il 24%, davanti a spagnolo (8%) giapponese (5%), portoghese (4%), francese, tedesco, arabo e russo (3%), coreano (2%).