Mercoledí a Gorizia i dati della Filologica: si rafforza il senso di appartenenza. La ricerca con gli sloveni dello Slori. Plurilinguismo ricchezza per il 56,9%

UDINE. Molto resta da fare per la tutela linguistica in questa regione. Certo, in questi anni sono stati compiuti passi importanti, anche sul piano legislativo (pensiamo soltanto alla legge 482 del 1999), tuttavia, pur in presenza di un solidissimo e orgoglioso senso di appartenenza alle comunità friulana (699 mila persone), slovena (317 mila) e tedesca (7 mila 500), nel Friuli Venezia Giulia forse non è fortissima una percezione globale del problema della minoranze e delle strade da seguire per avere piú voce, piú peso e magari piú sostegno da parte del governo centrale. Allora che si fa? Per cambiare in meglio queste misure la via da seguire è una sola: mettersi insieme.

Non è un'opinione, bensí la riflessione che proponiamo ai lettori dopo aver visto i numeri - i piú freschi a disposizione - di un'indagine statistica sulle comunità linguistiche avviata nel 2007 e realizzata, con una strategia molto valida e in una partnership storica ed esemplare, da Società Filologica Friulana e Slovenski Razikovalni Inštitut (Slori) nelle persone di Feliciano Medeot, Adriana Janeži ed Emidio Susi, su incarico della Regione (assessorato all'Istruzione, formazione e cultura). Questa pubblicazione, che sarà presentata mercoledí a Gorizia, non vuol essere un traguardo, ma ha l'ambizione di essere un saldo punto di partenza per ragionamenti piú ampi e condivisi.

Leggi l'articolo di Nicola Cossar -  messaggeroveneto.gelocal.it