Pravda

 

In Italia si impone l'inglese, all'estero sempre più persone preferiscono la lingua del dolce stil novo, di Dante e di Leopardi. I corsi linguistici in Italia interessano circa 275mila persone. Questi sono alcuni dati di un'indagine realizzata nell'ambito del progetto Let it Fly (finanziato dal Fondo Sociale Europeo, Programma Operativo Nazionale Obiettivo 3 a titolarità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) presentati a Roma presso la sede del Censis.

L'indagine ha censito più di 1.000 strutture: oltre alle scuole di lingua private (21,3%), emerge il ruolo del sistema di formazione professionale (44,9%) che propone insieme con moduli all'interno di altri percorsi formativi, anche veri e propri corsi di lingua, e del sistema di istruzione, soprattutto dei centri territoriali permanenti per la formazione degli adulti (10,5%).

Cresce il ruolo del terzo settore e delle infrastrutture culturali, che complessivamente sono il 15,3% dei soggetti che realizzano formazione linguistica. Il 50% delle strutture propone corsi di lingua, il 22% realizza solo moduli linguistici e il restante 28% attiva sia moduli che corsi. In relazione ai soli corsi di lingue, il 72% delle strutture ha proposto corsi collettivi, il 27,7% a singoli individui e il 26,5% a personale aziendale e della Pubblica Amministrazione.

Il 40,3% del totale degli utenti, risulta aver frequentato corsi con l'intento di spendere sul mercato del lavoro le competenze linguistiche acquisite. Il 33,4% di essi ha frequentato corsi organizzati dal datore di lavoro, mentre le scelte personali si sono orientate in misura maggiore rispetto alla media verso un'offerta personalizzata: il 24,7% di coloro che hanno frequentato corsi con fini professionali ha optato per corsi individuali, mentre le lezioni di gruppo hanno riguardato il restante 41,9%.

È l'inglese ad assorbire la quota più alta di utenti (56,3%) più o meno in tutti i livelli di insegnamento (elementare, intermedio, avanzato), sia a scopo professionale che generico. Lo stesso avviene anche tra i fruitori dei corsi di italiano L2 (18,2%), generalmente immigrati che vogliono integrarsi nel nostro mercato del lavoro, e anche delle altre lingue (25,5%), che nel caso degli insegnamenti linguistici meno diffusi, come cinese, russo e giapponese, fanno emergere una domanda quasi esclusivamente professionalizzante. Quanto ai destinatari si osserva una concentrazione di utenza di livello impiegatizio (69,7%), seguita da tecnici, dei quadri e dei funzionari (43,1%), dirigenti e vertici (34,7%).

Se si parla delle finalità dei corsi, il 43,6% delle strutture intervistate propone corsi finalizzati all'alfabetizzazione linguistica; seguono l'insegnamento a livello intermedio di una lingua straniera o dell'italiano L2 (29%), l'acquisizione di competenze linguistiche di tipo specialistico-tecnico-professionale di base (15,5% delle strutture) o intermedie-avanzate (11,9%). Poca tuttavia la voglia o la possibilità di sperimentare nuove iniziative e prodotti per l'insegnamento.

Le metodologie con cui vengono perseguiti obiettivi e abilità, vanno dalla conversazione in lingua in presenza tra allievi e docenti (87,6%), alle lezioni frontali (55%) e alle simulazioni di situazioni di vita reali (51,5%), che rappresentano le modalità più ricorrenti, cui si affiancano elaborazioni scritte in lingua (40,8%), attività ludiche in lingua (32%), formazione a distanza (18,9%) e attività laboratoriali varie (5,9%). Per quanto riguarda i moduli linguistici inseriti in percorsi formativi, nel 34,8% dei casi, la struttura erogatrice li inserisce in tutta la sua proposta formativa; il 50,6% li attivano o meno in base alla figura professionale da formare, mentre solo il 12,1% lo considera un adempimento su richiesta dell'ente pubblico che finanzia il corso.

Il 66,7% degli intervistati ritiene opportuno che la formazione linguistica vada contemplata in tutti i percorsi formativi, a condizione che le ore dedicate alla formazione linguistica siano adeguate a garantire il raggiungimento di determinati livelli di competenza.



© 1999-2006. «PRAVDA.Ru». When reproducing our materials in whole or in part, hyperlink to PRAVDA.Ru should be made. The opinions and views of the authors do not always coincide with the point of view of PRAVDA.Ru's editors.