Il cervello svizzero è bilingue
Chi parla almeno due lingue vive meglio, spiega l'esperto Jean-Marie Annoni

Radiografia di un cervello bilingue, molto probabilmente svizzero. È quella che ci apprestiamo a presentarvi nelle righe che seguono, interpellando un esperto di neuroni e di bilinguismo, per giunta svizzero: il professor Jean-Marie Annoni dell’Unité de Neurologie del dipartimento di medicina dell’Università e dell’Ospedale cantonale di Friborgo, esperto di neurologia del linguaggio. Lo abbiamo intervistato a pochi giorni dalla sua partecipazione al Simposio della fondazione Eccles al Monte Verità su «Il linguaggio: perché si acquista, come si perde». Con lui proviamo a capire in che modo parlare sempre o spesso due lingue – come avviene in buona parte del nostro Paese – plasmi la nostra mente e, a volte, la aiuti a lottare contro certe malattie.

Professore, ma ha senso sostenere che il cervello degli svizzeri è diverso da quello degli altri per via del bilinguismo?
«Il cervello degli svizzeri ha certamente le sue particolarità e non c’è dubbio che la Svizzera è effettivamente un Paese bilingue. Ma prima bisognerebbe stabilire che cos’è esattamente il bilinguismo. Di solito si pensa che il bilinguismo riguardi soltanto chi impara due lingue già dal primo anno di vita. Ma la realtà è più aperta. Il bilinguismo consiste nel conoscere due lingue e nell’utilizzarle bene, ma anche se uno le ha imparate un po’ più tardi».
Leggi l'articolo di Carlo Silini - cdt.ch