PESCARA - Si chiama Esperanto, nasce nell’ 1800, da decenni è approdato in Italia e da qualche anno l’interesse dell’Abruzzo è sempre crescente.

L'Esperanto è una lingua internazionale pianificata tra il 1827 e il 1887 dall’oftamologo polacco di origini ebraiche Ludwik Lejzer Zamenhof, che ha lo scopo di appiattire il dislivello discriminante tra madrelingua e tutti gli altri, dove il primo gode di una posizione privilegiata, possedendo la piena competenza della lingua studiata da altri.

“Si tratta di una lingua molto semplice, che si può imparare anche in una settimana” spiega ad AbruzzoWeb l’insegnate di esperanto Annamaria Colacicchi, tra i fondatori dell'Associazione di esperantisti Una voce per il mondo.

Facile da imparare anche per gli adulti, mentre per i giovani rappresenta un’ottima palestra per il successivo apprendimento di altre lingue straniere.

Una curiosità sulla velocità di apprendimento dell’esperanto. "Pare, infatti, che il grande scrittore russo Lev Tolstoj lo abbia imparato in un’ora sola”, spiega.

La lingua della nuova Babele è facile perché dalle strutture regolari e perché i vocaboli sono tratti da idiomi esistenti, non indoeuropee, come il giapponese, ma anche lingue indoeuropee quali le neolatine, germaniche e slave.

"Io e altri esperantisti abruzzesi abbiamo fondato un’associazione culturale dal nome Una voce per il mondo, con la quale abbiamo contribuito alla diffusione di questa lingua in Abruzzo", aggiunge l’esperantista.

“Fino a qualche anno fa - prosegue - nelle scuole medie di Pescara tenevo per i ragazzi un’ora di esperanto alla settimana. Gli studenti dopo tre anni hanno sostenuto un esame di riconoscimento, mentre i più bravi hanno vinto delle borse di studio. Oggi invece andiamo avanti con corsi per adulti e congressi, cui partecipano persone da tutto il mondo".

"Nel nostro Paese - conclude la Colacicchi - c’è l’imbarazzo della scelta per scegliere dove e come imparare l’esperanto, purtroppo non è molto conosciuto perché è scomodo, da fastidio soprattutto all’inglese che con l’avvento di questa lingua perderebbe il suo primato internazionale".