21.09.2004 Trentino
Per fare davvero l'Europa serve una lingua comune



Federalismo, centralismo, au-tonomia. Quasi 150 anni fa, im­perante in Austria il giovane Francesco Giuseppe, il governo aveva a disposizione una orga­nizzazione amministrativa alta­mente-centralizzata, che con­sentiva di gestire tutti i territo-ri tra loro assai diversi per stir­pe, lingua e nazionalità. Però nel Consiglio di Stato(Rei-chsrat) sussistevano due schie­ramenti: ungheresi, cèchi e slo­veni lottavano per un program­ma federalista; i tedeschi, inve­ce, volevano conservare una forte organizzazione centraliz­zata: dopo 400 anni non erano riusciti a convivere in modo adeguato. Perciò, già dal 1866, si sentiva la necessità del dibat­tito per il ripristino delle condi­zioni di costituzionalità; si av­vertiva la mancanza del concet­to di Stato, su cui aveva preso il sopravvento il concetto di nazio­nalità: il suddito non si qualifi­cava come"austriaco", ma se­condo la propria lingua mater­na: tedesco, cèco, sloveno, italia­no. Nel 1918 avveniva il crollo dell' impero" austro-ungarico", la dissoluzione del grande "Sta­to plurinazionale", costituito da­gli Asburgo in quasi 700 anni di storia. L'Unione europea, rag­gruppamento di Stati indipen­denti, di lingue diverse, ma di radici culturali e spirituali co-

muni, è invece un sistema fede­rativo, costituitosi di propria spontanea volontà, al fine di tu­telare nel modo migliore gli in-, teressi comuni, come per es'., la difesa, la politica estera, i rap­porti commerciali Per unifica­zione, per es., sono sorti gli Sta­ti uniti d'America, la Confedera­zione elvetica, la Repubblica fe­derale tedesca. La diversità del­le lingue nell'Ue costituisce pe­rò un grosso muro con poche aperture di comunicazione fra i popoli n plurilinguismo per tut­ti è uri miraggio. Occorre inve­ce un idioma comune, alla por­tata di tutti, di stampo europeo, veicolare delle culture, come fu il latino per tutto il Medioevo, in cui ognuno si riconosca co­me appartenente all'Ue e con cui si senta cittadino "euro­peo"; questa coscienza è una delle prime condizioni vitali del-l'Ue, come si deduce dagli am­maestramenti della storia. Tali .. requisiti possiede l'idioma pia­nificato ausiliare, pronto per l'uso, giacché la sua funziona­lità è attestata da oltre un seco­lo in tutti i campi, l'esperanto.

Renzo Segalla LENZUMO DI CONCEI I

Trentino 21/9/04