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Ap – Avvenimenti

Nell'incontro “Una lingua da salvare” organizzato dal Consiglio Provinciale di Pesaro-Urbino


Presente l'associazione Allarme Lingua

rappresentata da Maurizio Consorte (foto)

   La lingua italiana

di fronte alla globalizzazione


Giovedì prossimo 7 febbraio si terrà presso la sala del Consiglio Provinciale di Pesaro un convegno, promosso dall’Amministrazione Provinciale di Pesaro Urbino, sullo stato della nostra lingua come strumento di comunicazione non solo familiare, ma anche scientifico e letterario, di fronte alla globalizzazione. Oltre ad Alberto Angelucci, direttore de Lo specchio della Città, e Riccardo Gualdo, linguista dell’Università di Firenze, interverranno il Dr Maurizio Consorte, noto professionista teatino, che illustrerà scopi ed iniziative di Allarme Lingua e il prof Renato Corsetti, linguista dell’Università La Sapienza e membro del Consiglio Scientifico della stessa associazione,oltre che presidente della Federazione Esperantista Italiana, che parlerà su “La tutela delle lingue nazionali come tutela della propria cultura e identità”, un’ottima occasione quindi per lanciare oltre regione Allarme Lingua conosciuta soprattutto in Abruzzo.

Alla manifestazione partecipa anche Renato Corsetti del Consiglio Scientifico dell’as-sociazione teatina di difesa delle lingue e delle culture, che è sorta come reazione al degrado dell’italiano, per il dilagare di termini inglesi non necessari e ad episodi di discriminazione linguistica in seno alle istituzioni europee, per i quali Allarme Lingua ha sporto a suo tempo denuncia presso il Moderatore europeo, ed intende agire soprattutto sensibilizzando l’opinione pubblica con articoli e convegni sul problema interlinguistico e il rispetto verso la propria lingua. Quello che il Dr Consorte terrà a porre in risalto e che caratterizza l’associazione teatina è la sua impronta di libera adesione e collaborazione di semplici cittadini provenienti dalla società civile, più che dal mondo accademico, che, pur mettendo in atto iniziative per interventi dall’alto, basa la sua maggiore azione sull’informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica perché i cittadini siano più consapevoli dei valori in gioco. Altra peculiarità è la non esclusione dell’adozione di una lingua non etnica come interlingua, tra cui l’esperanto, che meriterebbe di essere presentato in modo appropriato senza riserve mentali né inutili esaltazioni. Attualmente, in occasione dell’Anno delle Lingue proclamato dall’Unesco, il dibattito sul problema linguistico si sta accentuando- a parere di Consorte- con molta confusione di idee e certe iniziative, come quella del gruppo Maalouf, incaricato dal commissario europeo per il multilinguismo Orban di fornire idee sulla salvaguardia delle lingue, che propone la scelta per ognuno di una “lingua adottiva”, anche extraeuropea, da imparare alla perfezione quasi come la propria, appaiono come una cortina fumogena per nascondere la realtà. E infatti nel progetto il postulato è la lingua inglese come lingua franca comune.

Giorgio Bronzetti

Fonte: Disvastigo - Direttore editoriale: Giorgio Bronzetti

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