Il secondo romanzo in esperanto, che segue di un anno il primo, è ancora di Henry Vallienne, che si spegnerà appunto nel 1908. Anche questo non nasconde la sua ispirazione dai romanzi di appendice dell’epoca, e l’ambiente è quello della borghesia francese; il titolo (“È lui?”) si riferisce al fatto che la trama ruota attorno a due gemelli, separati dalla nascita, e in questo ricalca modelli classici. I due (sinjoro Fradeko e sinjoro Herbeno) sono identici non solo come fisionomia ma anche come carattere e comportamento, e a un certo punto, in mezzo a tentativi di omicidio, errori giudiziari, speculazioni bancarie e chi più ne ha più ne metta, imparano indipendentemente l’esperanto, e si ritrovano nello stesso gruppo esperantista. Qui, perché gli altri soci li distinguano, adottano di comune accordo la convenzione che uno porterà il distintivo dell’esperanto (la spilla con la stella verde, che già da qualche anno contrassegnava gli esperantisti) nell’asola sinistra del bavero della giacca, e l’altro in quella destra. Sarà poi lo scambio intenzionale fra loro, ottenuto con lo scambio di posizione dei distintivi, a mettere una di fronte all’altra le due famiglie e ottenere l’ovvio lieto fine. È quindi questo il primo romanzo in cui il mondo esperantista prende parte all’azione, e in una situazione in qualche modo determinante.