I temi dell’interlinguistica e dell’Esperantologia vengono ancora trattati prevalentemente al di fuori delle discipline glottologiche ufficiali. Uno dei motivi può essere la frequente difficoltà per i non specialisti di accedere alla letteratura specializzata significativa, che è scritta all’incirca per il 60% in lingue pianificate (al 90% in Esperanto). Il presente articolo illustra i principali mezzi che facilitano l’utilizzazione delle fonti interlinguistiche ed esperantologiche esistenti e in continua pubblicazione, come bibliografie linguistiche generali e interlinguistiche, cataloghi di biblioteche, bollettini e riviste. Viene anche indicato come reperire informazioni su Internet o in notiziari accademici.

 

1. INTERLINGUISTICA, LINGUE PIANIFICATE, ESPERANTOLOGIA

L’interlinguistica1, come branca della scienza che si occupa della comunicazione linguistica internazionale e in particolar modo della creazione, funzione, struttura, evoluzione e uso di lingue pianificate, ha un ruolo nullo o comunque decisamente di secondo piano nel discorso glottologico generale. Si tratta di un fatto deplorevole, e di una perdita per la ricerca linguistica, poiché le questioni interlinguistiche ed esperantologiche possono servire a verificare tutta una serie di assunti fondamentali della linguistica. Possono inoltre fornire stimolo alle ricerche delle discipline contigue: non solo in merito alla fondamentale questione della funzionalità e della capacità evolutiva di lingue create appositamente dall’uomo, ma anche, fra l’altro, in merito alle questioni fondamentali della teoria della pianificazione linguistica, della semiotica, dello studio dei linguaggi settoriali, della linguistica computazionale e della didattica delle lingue straniere. Gli studi interlinguistici si possono svolgere quasi in condizioni di laboratorio, dal momento che i testi in lingua pianificata, scritti o in registrazione elettromagnetica, coprono un periodo di tempo limitato e di facile analisi.

Tuttavia, le lingue pianificate2, cioè lingue create intenzionalmente in base a criteri specifici per agevolare la comunicazione internazionale (dette anche “lingue universali, lingue artificiali internazionali, lingue ausiliarie”), non sono finora state sufficientemente considerate nella loro funzionalità di mezzi di comunicazione internazionale. La loro importanza per la ricerca linguistica è ancora relativamente sconosciuta.

Per l’Esperanto, la lingua pianificata (LP) che finora ha avuto piú fortuna, si è sviluppata una disciplina linguistico-filologica autonoma, l’esperantologia3, che studia fonti, principi strutturali ed evolutivi, funzione e capacità comunicative di suddetta lingua. Nel suo ambito d’indagine rientra anche lo studio della comunità dei parlanti Esperanto, che ha caratteristiche simili a quelle di una diaspora.

L’esperantologia può essere considerata una sottobranca dell’interlinguistica. Non si sono finora sviluppate discipline autonome per lo studio di altri sistemi linguistici pianificati.

L’accesso alla letteratura su interlinguistica ed esperantologia, che stimiamo essere al 60% in lingue pianificate (di cui il 90% in Esperanto) è spesso assai difficile al non specialista. Avviene cosí che non di rado il linguista che malgrado tutto si esprima sui temi interlinguistici basi le proprie opinioni su fonti casuali e spesso del tutto irrilevanti. Pertanto, qui di seguito si illustreranno alcune strade per un’informazione adeguata sulle scoperte dell’interlinguistica e dell’esperantologia. Non è però questa la sede per una presentazione e un commento delle fonti principali.4

 

 

2. FONTI

2.1. Monografie, miscellanee, atti di conferenze e tesidi dottorato.

La letteratura specialistica significativa non solo consiste in un numero crescente di Monografie, ma anche in alcune Miscellanee (fra cui Festschriften) e Atti di conferenze, direperimento spesso non facile. Alcune fra le raccolte piú importanti sono state curate da Chrdle (1995), Duc Goninaz (1987), Haupenthal (1976; 1985), Isaev (1976; 1991), Mattos (1987), Régulo Pérez (=Serta Gratulatoria 1987), Schubert (1989a) e Szerdahelyi (1980). Alcuni cicli di conferenze interlinguistiche hanno portato alla pubblicazione di diversi Atti. Vanno citati in particolare i materiali dei colloqui interlinguistici tenutisi alle università di Tartu5 (Estonia) e ¨ód¦6(Polonia), oltre agli atti dei simposi d’interlinguistica che si svolsero negli anni Settanta e Ottanta all’università di Varsavia7.

Dai primi anni Settanta cresce il numero di tesi, di dottorato e non, discusse nelle università di svariati Paesi. Una prima bibliografia di tali lavori è quella di Symoens 1989 (con supplemento del 1995). Le piúimportanti di queste tesi sono state pubblicate8.

 

2.2. Periodici

2.2.1. Non esiste al momento una rivista scientifica specialistica di interlinguistica. È però possibile seguire la discussione sui temi interlinguistici, con particolare riguardo ai singoli sistemi pianificati, attraverso una serie di piccoli periodici, molto vari per qualità, ampiezza e vita editoriale. Duli?enko registra, fino al 1973, in tutto 30 periodici (1990: dai 439 ai 437). Le piú importanti edite prima delle due guerre mondiali sono: Discussiones. Academia pro Interlingua (Torino 1909-1913, redattore Giuseppe Peano), Schola et Vita. Organo de Academia pro Interlingua (Milano 1926-1939, redattore Nicola Mastropaolo) e Academia pro Interlingua (Torino 1921-1927, redattore Giuseppe Peano)9redatte prevalentemente in Latino sine flexione ma anche in altre LP.

La piú importante rivista interlinguistica non esperantista del secondo dopoguerra è stata The International Language Review (A Clearing House for Facts, Theories and Fancies on the History, Science and Bibliography of the International Language Movement, ILR)”, con 50 numeri editi fra il 1955 e il 1968 da Floyd ed Evelin Hardin di Denver10. Dal bollettino sul Vorlin, progetto di Richard Harrison (Orlando, USA), uscito nel 1991, nacque nel 1992 il Journal of Planned Languages, che esce di regola due volte l’anno.

Piú orientato verso l’Esperanto e redatto in tale lingua da Artur Bormann, l’Interlingvistika Informa Servo della Gesellschaft für Internationale Sprache e. V. era dedicato agli aspetti di politica linguistica e sociologici. Ne uscirono in tutto 84 numeri, fra il 1964 e il 1984.

Ha avuto poi la sua importanza la rivista Planlingvistiko, anch’essa in Esperanto, che si occupava degli aspetti teorici relativi alle LP, pubblicata a La Chaux-de-Fonds (Svizzera) in 17 numeri redatti da Jouko Lindstedt (1981-’83) e György Nanovszky (1984-’86).

La Monda Lingvo-Problemo era stata concepita come rivista scientifica di orientamento sociolinguistico sui problemi della comunicazione linguistica internazionale. Ne uscirono 18 numeri, redatti da Richard Wood, Victor Sadler, e poi di nuovo da Richard Wood, dal 1969 al 1977, anno in cui si trasformò nella rivista Language Problems & Language Planning, redatta da Probal Dasgupta, Klaus Schubert, Humphrey Tonkin. Le suddette pubblica-zioni, uscite nell’ordine per i tipi di Mouton (L’Aia), University of Texas Press (Austin) e Benjamins (Amsterdam), contenevano a volte articoli d’interlinguistica, recensioni e informazioni. Lo stesso dicasi di Grundlagenstudien in Kybernetik und Geisteswissenschaft/Humankybernetik, grkg, edita da Helmar Frank di Paderborn a partire da metà degli anni Settanta, di contenuto spesso pedo-cibernetico.

2.2.2. Il primo periodico fondato prima della Seconda guerra mondiale col preciso scopo di pubblicare studi esperantologici era Lingva Kritiko (Studoj kaj notoj pri gramatiko, vortaro, stilo), pubblicato in 27 numeri fra il 1932 e il 1935 come allegato a Heroldo de Esperanto (Horrem/Colonia) e redatto da Bruno Migliorini e Stefano La Colla.

Finora si è tentato solo una volta di pubblicare una rivista esperantologica secondo criteri scientifici internazionalmente accettati: purtroppo tale tentativo si è arenato in partenza. Paul Neergaard di Copenaghen dette alle stampe, fra il 1949 e il 1964, cinque numeri di Esperantologio (Internacia Revuo por la lingvistiko kaj bibliografio de Esperanto), con articoli in Esperanto e in inglese.

Studi esperantologici si trovano anche nel bollettino dell’istituzione linguistica consultiva dell’Esperanto, la Akademio de Esperanto. De La letero de l’Akademio”(Parigi) sono usciti finora 31 numeri (fra il 1987 e la fine del 1995).

Andrebbe citato anche Printempa Kampo (Jara revuo pri esperantologio, Esperanta faklingviko kaj interlingviko), una piccola rivista annuale pubblicata dal 1989 a Dalian, nella Repubblica Popolare Cinese, e contenente esclusivamente lavori di esperantologi cinesi.

Si può considerare un semi-periodico la serie degli Esperanto-Dokumentoj, che contengono studi e documenti su teoria e pratica dell’Esperanto e vengono pubblicati saltuariamente dalla Universala Esperanto-Asocio di Rotterdam, l’associazione mondiale di Esperanto. Ne escono una serie in Esperanto (32 numeri fino a metà ’96), una in inglese (44) e una in francese (27 numeri).

Ricordiamo infine che numerose riviste esperantiste pubblicano articoli di esperan-tologia e interlinguistica, in particolare “Esperanto”, “Esperanto aktuell”, “Fonto”, “Iltis-Forumo”, “Internacia Pedagogia Revuo”, “La Gazeto”, “Literatura Foiro” e “Scienca Revuo”. Si trovano a volte articoli sulle LP anche in “Progreso”, rivista scritta in Ido, e “Panorama in Interlingua”, del progetto Interlingua IALA/Gode.

 

3. BIBLIOGRAFIE

3.1. Bibliografie linguistiche generali

Le opere di registrazione bibliografica sulla linguistica generale o sue singole discipline contengono di rado sezioni dedicate all’interlinguistica. Un’eccezione è la Kommentierte Bibliographie zur Slavischen Soziolinguistik (Brang/Züllig 1981: 1143-1157), che contiene 192 titoli, alcuni dei quali corredati di un commento.

3.2. Bibliografie interlinguistiche generali

Le bibliografie compilate dagli interlinguisti comprendono una parte delle opere fondamentali. Fino a metà degli anni Venti, la letteratura importante in e su molte LP è stata censita nell’ormai classica Bibliografio de internacia Lingvo, di Petr E. Stojan (1929). Haupenthal 1968, Tonkin 1977, Wood 1982 e Tonkin/Fettes 1996 offrono scelte commentate delle nuove pubblicazioni.

Il piú completo elenco cronologico di tutte le LP proposte fino al 1973, con un loro breve ritratto, esempi e le informazioni bibliografiche fondamentali, è a tutt’oggi quello di Duli?enko 1990. La piú completa bibliografia di bibliografie interlinguistico-esperantologiche (ivi comprese le bibliografie implicite) è stata presentata dall’autore del presente studio, che ha anche registrato circa 2 000 titoli fra i piú importanti fino al 1983 (cfr. Blanke 1985: 296-381).

Numerosi studi si trovano in riviste di LP, spesso di arduo reperimento e di durata editoriale relativamente breve (in media 4-5 anni). Máthé e Hernandez Yzal stanno preparando una bibliografia di circa 14 000 periodici in e sulle LP (di questi, circa il 90% in Esperanto) pubblicati dal 1880 ad oggi11: tale lavoro può essere considerato un proseguimento moderno della bibliografia di Takács 1934, che registrava 1276 titoli per l’Esperanto e 195 per le altre lingue.

 

3.3. Bibliografie linguistiche periodiche internazionali

La fonte d’informazione piú rapida sulle nuove pubblicazioni è costituita dalle seguenti bibliografie internazionali con sezioni interlinguistiche:

1. Bibliographie linguistique de l’année... et compléments des années précédentes, edita dal “Comité International Permanent des Linguistes”. Utrecht : Spectrum (BL-CIP)

2. Bibliography of Linguistic Literature, Frankfurt a. M.: Klostermann (BLL)

3. Modern Language Association of America: MLA. International Bibliography of Books and Articles on the Modern Languages and Literatures. New York. (MLA)

4. Linguistics and Language Behavior Abstracts (incorporating Reading Abstracts). San Diego : “Sociological Abstracts Inc.” (LLBA).

3.3.1. La BL-CIP esce dal 1939, e dal 1948 contiene sezioni chiamate Langues auxiliaires - auxiliary languages / Interlinguistique - Interlinguistics / Interlinguistics (planned langua-ges)”-e, dal 1989, Interlinguistique (langues pianifiées). Il numero dei titoli è piuttosto scarso e nient’affatto rappresentativo della letteratura specialistica davvero rilevante. Dal 1948 al 1992 ha elencato solo 408 titoli, cioè circa 7-8 all’anno.

3.3.2. Le sezioni interlinguistiche della BLL sono Plansprachen (1971-1980) e, dal 1981, Plansprachen/Artificial languages. I criteri di scelta dei titoli, come nel caso precedente, non sono molto chiari. Dal ’71 al ’92 sono stati registrati complessivamente 239 titoli d’interlinguistica, cioè 10-11 circa all’anno.

3.3.3. L’MLA è la bibliografia di letteratura linguistica piú ampia e varia al mondo, del che beneficia anche la sezione interlinguistica. Prima del 1931 (come Publications of the Modern Language Association of America), la bibliografia registrava solo le pubblicazioni americane, per coprire poi anche gli altri Paesi. Di seguito sono indicate le sezioni di interlinguistica (presenti solo dal 1960):

1960-1967: International languages (sotto General language and linguistics),

1968-1973: Interlinguistics (sotto Compositive and derivative languages, other communicative behavior),

1974-1982: International languages e, dal 1981 al 1982, anche Auxiliary languages, dal 1983: Auxiliary languages. International languages.

I collaboratori per le sezioni interlinguistiche sono, dal 1992: Humphrey Tonkin, Jane Edwards e Detlev Blanke.

Nel periodo 1971-1990, l’MLA ha registrato 3164 titoli, per una media di circa 158 all’anno. Queste cifre rappresentano però solo i valori minimi del materiale complessivo registrato: infatti nelle grandi sezioni di letteratura, teoria della letteratura e folklore si trovano anche titoli in LP, ad esempio articoli su traduzioni da lingue etniche in Esperanto, di teoria della cultura etc, per cui va aggiunta un’altra cinquantina di titoli all’anno.

La bibliografia dell’MLA esce in due volumi all’anno, di formato A4 e circa 1400-1600 pagine ciascuno:

a) Subject Index,b) Classified Listings, Author Index

La sezione interlinguistica della Parte B è articolata secondo le diverse branche dell’interlinguistica e dell’esperantologia: per l’Esperanto ad esempio si trovano le sottosezioni “Bibliografia, Grammatica, Lessicologia” (quest’ultima a sua volta suddivisa per parti del discorso), e “Etimologia, Lessicografia, Freaseologia, Terminologia, Prèstiti, Morfologia”, (compresa “Formazione delle parole”), “Onomastica” (“Antropònimi, Idrònimi, Topònimi”...), “Fonetica, Fonologia, Pragmatica, Semantica, Stilistica, Sintassi” (ad es. “Aspetti, Caso, Predicati, Ordine della frase”), “Traduttologia” (compresa la “Traduzione automatica”), “Sistema grafico” (“Alfabeto, Ortografia”). L’opera è disponibile anche su CD-ROM.

3.3.4. Il servizio recensioni LLBA esce dal 1965, e si autodefinisce collection of nonevaluative abstracts which reflects the world’s literature in language behavior, linguistics, and related disciplines and a comprehensive book review bibliography (LLBA 29 (1995) 1, p. 19). Esso conta cinque numeri all’anno di 400-500 pagine ciascuno. Contiene brevi descrizioni di articoli linguistici e monografie. La sezione 18, ramificazione di Descriptive Linguistics, si chiama International Languages e contiene 5-15 riassunti per volume, a volte anche articoli che non necessariamente si possono ricondurre all’interlinguistica. Vale comunque la pena di utilizzare anche questo materiale.

 

3.4. Bibliografie linguistiche periodiche nazionali

Nelle bibliografie linguistiche nazionali è raro trovare sezioni dedicate all’interlinguistica. Un’eccezione poteva essere sprachwissenschaftliche Informationen, curato annualmente dall’Istituto Centrale di Linguistica dell’Accademia delle Scienze della RDT, che fra l’85 e il ’91 ha contenuto una sezione Plansprachen12.

 

3.5. Bollettini interlinguistici con bibliografia

I bollettini interlinguistici informano con relativa rapidità e precisione sulle nuove pubblicazioni, i progetti in corso e altre attività.

Merita una particolare attenzione Fokuso, pubblicato in Esperanto da Ebbe Vilborg fra il 1967 e il 1976. Contiene 1303 unità bibliografiche nelle sezioni “Interlinguistica generale e comparativa”, “Esperanto”, “Ido”, “Interlingua”, “Interlingue” e “Altri progetti”.

Il Center for Research and Documentation on World Language Problems(Rotterdam/Hartford), coeditore di Language Problems and Language Planning, pubblica dal 1974, con alcune interruzioni, un bollettino interlinguistico in Esperanto, l’Informilo por Interlingvistoj, IpI13. L’IpI informa con relativa ampiezza sulle nuove pubblicazioni interlingui-stiche ed esperantologiche piú importanti. Alla fine del 1995 ne erano usciti complessivamente 40 numeri.

Paragonabile all’IpI è Interlinguistische Informationen, IntI, pubblicato dal 1992 dalla tedesca Gesellschaft für Interlinguistik e. V. (Società d’Interlinguistica, GIL), e redatto dallo scrivente. A fine ’95 ne erano usciti 18 numeri. Sia l’IpI che l’IntI seguono l’intera produzione relativa alle LP: non sono cioè limitate all’Esperanto, e includono vari aspetti, fra cui quello glottopolitico, della comunicazione internazionale.

L’Associazione esperantista fiamminga pubblica il bollettino Terminoteko, redatto in Esperanto da Bernhard Pabst a partire dal 1992. Sono segnalate soprattutto pubblicazioni e attività volte all’uso dell’Esperanto nella scienza e allo sviluppo dei linguaggi settoriali in tale lingua. A fine ’95 se ne contavano 12 numeri.

Negli USA, fra il ’75 e l’85 sono usciti 9 numeri di Esperanto-Studies, bollettino pubblicato dalla “Esperanto Studies Association of America”. Suo successore è Esperantic Studies (5 numeri dal ’91 al ’95).

Dal 1992 infine, l’interlinguista cinese Liu Haitao (Datong/Qinghai) riprende una parte dei suddetti materiali nel bollettino in lingua cinese Interlingvistika Kuriero.

3.6. Cataloghi librari

Cataloghi periodici della letteratura disponibile sulle LP vengono attualmente pubblicati solo dalla Universala Esperanto-Asocio (UEA, Rotterdam) e dalla Union Mundial pro Interlingua (UMI, Beekbergen, Paesi Bassi).

Il catalogo dell’UEA registrava nel 199414circa 3200 titoli; ogni anno ne escono altri 200-250. Sono registrati anche manuali di grammatica e dizionari in 47 lingue; nelle rubriche “Lingua, Esperantologia, Interlinguistica, Problemi linguistici” e “Movimento [esperantista] e Storia” sono disponibili complessivamente 318 titoli. Si trovano poi i 47 volumi dell’opera omnia di L.L. Zamenhof, curata dal giapponese Itô Kanzi e pubblicata da Ludovikito di Kyôto. La voce “Bibliografie” registra 31 titoli. Delle nuove pubblicazioni, infine, dà mensilmente notizia l’organo dell’Associazione esperantista mondiale (UEA), Esperanto, nella rubrica Laste aperis...

Il catalogo librario dell’Interlingua ’96 contiene 234 titoli, soprattutto materiale didattico in 20 lingue. Ogni anno si aggiungono 10-15 titoli in Interlingua15: fra questi, nessuno studio linguistico.

 

4. BIBLIOTECHE E ARCHIVI

Molto importanti per il reperimento della letteratura specialistica significativa su interlinguistica ed esperantologia sono biblioteche e archivi, pubblici e privati, con materiali in e sulle LP. Marinko Gjivoje (1980) ne ha descritti accuratamente 30 fra i piú importanti. Una panoramica effettuata a Vienna nel ’92 da Árpád Máthé ne ha censiti oltre 100 in circa 30 Paesi di tutto il mondo16. Di solito essi contengono i piú importanti lavori interlinguistici ed esperantologici, oltre a numerosi periodici e a volte anche importanti materiali d’archivio.

Le raccolte piú importanti si trovano all’Internationales Esperanto-Museum Wien (come “Fondo Lingue Pianificate” della Biblioteca nazionale austriaca)17e al Centre de documentation et d’étude sur la langue internationale (CDELI), parte della biblioteca cittadina di La Chaux-de-Fonds, in Svizzera. Entrambe, e soprattutto la seconda, contengono materiali non solo in e sull’Esperanto, ma anche le piú ampie raccolte al mondo riguardanti altre LP, soprattutto Volapük, Occidental-Interlingue, Ido, Novial, Interlingua. Seguono la Hodler-Bibliothek dell’UEA a Rotterdam18, la Biblioteca Butler dell’Associazione esperantista britannica a Londra, la biblioteca del Deutsches Esperanto-Institut di Aalen19; il Museo spagnolo d’ Esperanto a Sant Pau d’Ordal (Barcellona), il Fondo Esperanto Károly Fajszi20di Budapest e il Fondo Cesar Vanbiervliet in Belgio. Quest’ultimo, parte della biblioteca della città di Kortrijk, è specializzato soprattutto in periodici di LP. Vanno infine citati il fondo dell’Università cattolica di ¨ód¦21e della Biblioteca universitaria di Amsterdam22.

 

5. L’INTERLINGUISTICA IN INTERNET23

Ultimamente si possono reperire informazioni interlinguistiche anche nella home page Esperanto Studies and Interlinguistics, al sito . La suddetta pagina, ideata da Mark Fettes, può essere aggiornata con una certa sveltezza, e contiene diversi indirizzi internet relativi ad altre LP, oltre all’illustrazione della materia tratta da Schubert 1989b, e una bibliografia esperantologica, la Tonkin-Fettes 1996. Vi si trovano inoltre informazioni sul Center for Research and Documentation on World Language Problems e le conferenze e pubblicazioni da esso curate, sui periodici Language Problems and Language Planning, Esperantic Studies, Informilo por Interlingvistoj etc, oltre che sulla Biblioteca Hodler di Rotterdam. Interessante è anche la parte sul progetto pilota Esperanto e istruzione di Fantini e Reagan (1992). All’indirizzo Internet (URL) oppure si trova una Bibliografia sulle LP compilata da Richard Harrison, reperibile anche nella home page di Fettes.Martin Weichert () lavora alla creazione di una Biblioteca virtuale d’Esperanto, di cui si trovano le parti già disponibili all’URL

. Anche i cataloghi della biblioteca di Aalen sono consultabili in rete.

 

6. NOTIZIARI DI INTERLINGUISTI ED ESPERANTOLOGI

Nei Who’s Who in lingue etniche è raro trovare interlinguisti ed esperantologi. Il Linguistenhandbuch (Kürschner 1994), che elenca i linguisti tedeschi, fra le varie sezioni comprende anche Interlinguistica (“Studio delle LP”), e nell’indice delle lingue indica “Esperanto” e “Lingue pianificate” coi rimandi ai rispettivi linguisti e relative informa-zioni biografiche e bibliografiche.

La diciottesima edizione del Kürschner’s Deutscher Gelehrten-Kalender, in via di preparazione presso l’editrice Walter de Gruyter & Co. di Berlino, presenterà anche informazioni sugli interlinguisti e le loro bibliografie dettagliate, il tutto su CD-ROM.

Molto utile è il Who’s Who esperanto,Kiu estas kiu en scienco kaj tekniko di Darbellay (1981), che presenta oltre 200 esperantofoni contemporanei di tutto il mondo, esponenti di diverse discipline con le loro principali pubblicazioni: fra questi, interlinguisti ed esperantologi. È in preparazione una riedizione ampliata.

** *

 

Detlev Blanke ha una facultas docendi per l’interlinguistica alla Humboldt-Universität di Berlino. Presidente della Gesellschaft für Interlinguistik e. V. (Società d’Interlinguistica), è autore di alcuni libri e di diversi studi su interlinguistica ed esperantologia. Il presente articolo è stato pubblicato in Language Problems and Language Planning, Vol. 20, No. 2, Summer 1996 col titolo Wege zur interlinguistischen und esperantologischen Fachliteratur.

(Gesellschaft für Interlinguistik. e.V., Otto-Nagel-Straße 110, D-12683 Berlin)

 

Riassunto

Reperimento della letteratura specialistica sull’interlinguistica e sull’esperantologia

I temi di interlinguistica e di esperantologia incontrano ancora raramente l’attenzione della glottologia ufficiale. Una delle cause è il difficile accesso alla letteratura specialistica per il non specialista, difficile fra l’altro per il fatto che circa il 90%dei lavori sono scritti in lingue pianificate (e di questi circa il 90% in Esperanto). Lo studio indica le principali possibilità di orientarsi nella letteratura specialistica interlinguistiica ed esperantologica esistente e in continua evoluzione,attraverso bibliografie di vario tipo (di linguistica generale e di interlinguistica) e inoltre con i bollettini di informazione bibliografica, in cataloghi di lingue pianificate, (Esperanto, Interlingua), le biblioteche specializzate eInternet. Infine sono menzionati repertori di specialisti attivi in tale settore.

Abstract

Locating the scientific literature on interlinguistics and Esperanto studies

Interlinguistics and Esperanto studies are still largely neglected in mainstream linguistics. One reason for this is the difficulty experienced by non-specialists in locating the scientific literature in these fields, some 60‘ of which is written in planned languages (and 90‘ of the latter in Esperanto). The paper reviews the most important means of keeping abreast the existing and continually evolving literature on interlinguistics and Esperanto studies, through various bibliographic tools (on general linguistics and interlinguistics), through bibliographic services in newsletters, book catalogues, and specialized libraries, and through the Internet. Finally databases of active scientists are mentioned.

Resumo

Vojoj al interlingvistika kaj esperantologia fakliteraturo

Interlingvistikaj kaj esperantologiaj temoj ankoraý malofte vekas la intereson de la establiøinta lingvoscienco. Unu el la kaýzoj estas la malfacila aliro al la faka literaturo por nefakulo, malfacila i.a. pro tio, æar æirkaý 60% estas verkitaj en planlingvoj (de tio æirkaý 90% en Esperanto). La studo montras la plej gravajn eblecojn orientiøi pri la ekzistanta kaj daýre nove aperanta fakliteraturo interlingvistika kaj esperantologia en diverstipaj bibliografioj (øenerallingvistikaj kaj interlingvistikaj), krome en bibliografie orientitaj bultenoj, planlingvaj libro-katalogoj (Esperanto, Interlingua), en fakbibliotekoj kaj en “Internet”. Fine menciiøas registroverkoj de sciencistoj.

 

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1 Cfr. i compendi di Blanke 1977 e Schubert 1989b per la delimitazione parzialmente differente della materia dell’interlinguistica (sola analisi delle LPo inclusione di altri aspetti, come quello glottopolitico).

2Sul termine ‘‘lingua pianificata’’ (Plansprache), coniato da Eugen Wüster, cfr. Blanke 1987.

3 La prima bibliografia di opere di esperantologia è quella di Neergaard 1941.

4 Le opere di consultazione piú importanti sono Albani/ Buonarroti 1994, Bausani 1970, Blanke 1985, Couturat/ Leau 1979, Drezen 1991, Duličenko 1990, Janton 1993, Kuznecov 1987, Large 1985, Monnerot-Dumaine 1969, Pei 1968, Strasser 1988, Szerdahely 1977 e Wells 1987. Per quanto attiene agli aspetti storici e sociologici e alla pratica delle LP vd. soprattutto Forster 1982, Lapenna-Lins-Carlevaro 1974 e Lins 1988.

5 Aleksandr D. Duličenko ha pubblicato, dal 1982 al 1990, sette volumi della serie Interlinguistica Tartuentis.

6Tadeusz Ejsmont ha pubblicato a Lublino, dall’81 all’86, sei volumi della serie Miedzynarodowa komunikacja je?ykova.

7 Gli Acta Interlinguistica dell’XI (1983), XII (1984) e XIII (1985) Simposio Interlinguistico sono stati pubblicati da Ryszard Rokicki.

8Ad es. quelle di Blanke 1981, Forster 1982, Lo Jacomo 1981, Philippe 1991 e l’ormai classica di Manders 1947.

9Cfr. Silagi 1996, che fra il 1929 e il 1930 ha pubblicato il periodico Communicationes (Libelli pro historia et scientia interlinguarum).

10Successori di The International Language Review, ma con una parte interlinguistica molto piú ridotta, sono stati International Language Reporter (1969-1979) e Eco-logos (1971-1979), redatti da John W. Ragsdale di Denver. Su queste riviste vd. anche Golden 1993.

11Cfr. Máthé 1993 e la bozza Rondo Takács 1992. A Budapest esce, dal 1993, il bollettino bibliografico Perioda¼oj.

12 Cfr. ad es. Jüttner 1990. Ha collaborato D. Blanke.

13 Redatto dal 1974 al 1977 da Ulrich Lins, dal 1983 al 1990 da Ryszard Rokicki e dal 1992 dallo scrivente.

14 Cfr. Libroservo de UEA (1994): Esperanto-Katalogo. Libroj kaj aliaj eldona¼oj. Rotterdam: Universala Esperanto-Asocio, 169 pp.

15 Cfr. Bibliographia de Interlingua. Catalogo de publicationes in e pro Interlingua. Beekbergen: Servicio de libros U.M.I., edition januario 1996 (numero 23), 28 pp.

16Relazione tenuta in occasione della XV Conferenza di Esperantologia al LXXVII Congresso mondiale di Esperanto,Vienna 1992.

17 Cfr. i cataloghi, ormai purtroppo abbastanza invecchiati, di Steiner 1957, 1958, 1969, Hube/März 1975. Dal 1950 al 1984 informazioni sulle nuove pubblicazioni si trovavano nell’Informilo de IEMW, dal 1985 al 1989 sostituito dalla Bibliografio de Esperanto (kaj aliaj planlingvoj).

18Cfr. Lins 1995. Questo articolo è uscito in inglese in Language Problems & Language Planning 19(1995)2, per errore col nome di Humphrey Tonkin.

19 Il catalogo, che fino alla fine del 1995 si trovava su dischetto, contiene circa 13 000 titoli.

20 Cfr. Pataki-Czeller 1991.

21Cfr. Wojtakowski 1979.

22Cfr. Catalogi Kunsttalen I, II 1969. [In Italia funziona la Biblioteca Nazionale di Esperanto italiana che riunisce oltre a libri e periodici in Esperanto anche altro materiale di interesse storico (carteggi di inizio del secolo e simili). Secondo un'apposita convenzione essa funziona nel quadro dell’Archivio Storico Statale di Massa, che ha ricevuto in donazione il materiale, lo ordina e lo rende disponibile al pubblico. N.d.T]

23Ringrazio Ulrich Becker per queste informazioni. Mark Fettes le ha integrate.

Bibliografia

- Albani, Paolo / Buonarroti, Berlinghiero (1994): Aga magéra difúra. Dizionario delle lingue immaginarie. Bologna: Zanichelli, 478 p.

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