Le lingue sono sempre più frequentemente oggetto di polemiche in Svizzera. Francofoni e italofoni insorgono contro l'abbandono progressivo dei loro idiomi da parte dei tedescofoni a vantaggio dell'inglese. Ma la realtà è molto più complessa delle percezioni.

L'idea che l'inglese stia diventando la lingua franca nella Confederazione a danno del francese e dell'italiano infuoca regolarmente i dibattiti mediatici e politici. Puntualmente le minoranze ripetono che c'è in gioco la coesione nazionale. Il fuoco covava sotto le ceneri già da diversi anni. Ad accenderlo era stata la decisione del cantone di Zurigo, nel 1999, di declassare il francese a seconda lingua straniera, dopo l'inglese, nell'insegnamento primario. Il passo zurighese ha innescato un movimento nello stesso senso di quasi tutti i cantoni di lingua tedesca. Oggi tra i 17 cantoni di lingua tedesca soltanto in tre – Basilea Campagna, Basilea Città e Soletta –il francese è ancora insegnato come prima lingua straniera. Tutti gli altri hanno relegato questa lingua nazionale al secondo posto, preferendole l'inglese.

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