Il CLIL, la metodologia didattica con cui si insegna in lingua  una materia non linguistica, quest'anno è obbligatorio per il V anno dei licei e degli istituti tecnici, dopo l'avvio sperimentale nei linguistici dove parte già dalla III.

Obiettivo del CLIL è portare gli studenti durante il proprio percorso di studi ad apprendimento di almeno livello B2 per la lingua straniera principale. Per questo nella riforma di Renzi si parla di cominciare il percorso già alla scuola primaria, proseguire alle medie avendo cura però di potenziare le competenze dei docenti "attraverso un potenziamento del Piano di Formazione" .

Il problema sembra essere proprio questo: oltre all'abilitazione nella propria materia specifica, il docente deve possedere una certificazione linguistica alta, il C1, e una formazione specifica in CLIL. Purtroppo però non è facile trovare docenti che abbiano questi requisiti, anche per i ritardi del MIUR nell'attivare i promessi corsi di formazione, alcuni sono partiti solo durante lo scorso anno.

Pertanto, considerata l'obbligatorietà del percorso, per forza di cose il MIUR ha ridimensionato i requisiti, abbassando i livelli di conoscenza della lingua straniera richiesti: oggi per insegnare il CLIL basta il livello B2, quello cioè richiesto alla maturità e confermato anche nella riforma "La buona scuola".

Il livello scende ulteriormente al B1 se il docente interessato sta frequentando un corso di formazione; il livello B1 è quello richiesto alla fine del biennio delle superiori.

La nota Miur del 25 luglio 2014 afferma infatti 

"L'avvio graduale, attraverso moduli parziali, può essere sperimentato anche dai docenti comunque impegnati nei percorsi di formazione per acquisire il livello B2."

Ad oggi però non c'è un monitoraggio a livello nazionale sul numero dei docenti attualmente impegnati in moduli CLIL con sola competenza B1. 

 

La mancanza di reperibilità, scrive in un articolo ItaliaOggi, è anche dovuta all'impegno richiesto per insegnare in lingua straniera, impegno che scoraggia anche chi i requisiti per insegnare li ha: non c'è infatti nessun riconoscimento aggiuntivo della propria specializzazione e del proprio lavor
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