Il Consiglio dei ministri ha approvato mercoledì nella sua seduta settimanale una proposta per aggiungere alle lingue riconosciute delle minoranze in Slovacchia anche il russo, che una volta era materia obbligatoria nelle scuole, e il serbo. La decisione segue un invito in tal senso proveniente dal comitato di esperti dello European Charter for Regional or Minority Languages, un trattato internazionale istituito per proteggere e sostenere le lingue minoritarie e regionali come un aspetto in via di estinzione del patrimonio culturale europeo, a cui la Slovacchia ha aderito nel 2001.
 
Secondo l’ultimo censimento del 2011, risultano residenti in Slovacchia 1.997 cittadini appartenenti alla minoranza russa, e 698 cittadini della minoranza serba. I membri di queste minoranze sono sparsi per tutto il Paese e non raggiungono la quota minima del 15% della popolazione di ogni distretto, che è la condizione di legge per il riconoscimento della loro lingua in via ufficiale.
 
Con questa aggiunta, saranno undici le lingue riconosciute come minoritarie o regionali in Slovacchia: bulgaro, ceco, croato, polacco, rom, russo, ruteno, serbo, tedesco, ungherese, ucraino.