Concerne: insegnamento dell'italiano nei licei di Basilea Città

Stimato Consigliere di Stato [Christoph Eymann, Direttore del Dipartimento educazione del Canton Basilea Città e responsabile dell'Erziehungsrat],
abbiamo appreso con disappunto la vostra decisione preliminare di non riconoscere l'introduzione dell'italiano come materia fondamentale, malgrado i disposti dell'ordinanza del 15 febbraio 1995 sulla maturità (ORM, art. 9 cpv. 2 e 7). Siamo persuasi che la vostra posizione sia frutto di attenta ponderazione, ciò nonostante non possiamo condividerne l'approccio di fondo e per questo ci permettiamo di sollecitare la vostra attenzione e di esprimere il nostro dissenso, prima che la decisione sia ratificata dal vostro consiglio.
A prescindere dalle esigenze formali della normativa in materia, di per sé inderogabili, riteniamo che la linea tracciata dalla Costituzione federale e dalla nuova legge sulle lingue nazionali indichi con chiarezza i valori da promuovere per arricchire la diversità culturale, rafforzare la conoscenza reciproca tra le diverse regioni del nostro Paese e garantire la necessaria coesione nazionale, pur nel rispetto di autonomie cantonali e altri valori identitari.
Lo 'spirito d'apertura', e la 'facoltà di scoprire le ricchezze e le particolarità delle culture di cui ogni lingua è il vettore' cui mira la maturità (ORM art. 5: obiettivi degli studi), chiede uno sforzo positivo nel sensibilizzare e motivare, promuovendo presso i giovani la conoscenza delle lingue nazionali e offrendo loro adeguate opportunità d'apprendimento; è dunque indispensabile affermare e ampliare quest'offerta, in modo concertato - non da ultimo con le finalità e il divenire delle vostre facoltà di italiano e romanistica a livello universitario - , con determinazione positiva ed evitando per principio le soluzioni rinunciatarie.

Come lei sa, un apposito gruppo di lavoro istituito dalla Commissione svizzera di maturità sta esaminando la situazione nelle diverse realtà cantonali, al fine di verificare l'adempimento della normativa esistente e le necessità d'armonizzarlo, eliminando eventuali lacune. Le conclusioni di questo gremio sono attese per l'inizio del prossimo anno e, anche rispetto a questa concomitanza, ci sembra che una decisione contraria al dettato dell'ordinanza sarebbe intempestiva e inopportuna.
La ringraziamo per l'attenzione che il vostro consiglio saprà dedicare al nostro appello e, sperando che l'italiano possa tornare ad essere considerato con la giusta importanza anche a Basilea Città, la preghiamo di gradire, signor Consigliere di Stato, l'espressione della nostra alta stima.
Con viva cordialità.
Per la Deputazione ticinese alle Camere federali
Il Presidente
Fulvio Pelli, Consigliere nazionale

 

Copia per conoscenza: Walter Suter, Presidente della Commissione svizzera di maturitàTesto articolo