Il neo-eletto presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è visto avanzare, da parte degli avversari politici, una curiosa accusa accanto a quelle di socialismo, nazismo ed islamismo; tra i vari “ismi” qualcuno lo ha accusato pure di “esperantismo”.

A me personalmente fa sorridere questa "accusa", anche se fosse vera, ma andiamo per ordine e vediamo i fatti.
Barack Obama ha suscitato grandi speranze in America e nel resto del mondo, come dimostra anche la recente nomina a premio Nobel per la pace. Tuttavia ha anche molti avversari nel mondo e nella sua stessa nazione, i quali gli lanciano le più disparate accuse. Quella di voler imporre l'insegnamento obbligatorio dell'esperanto delle scuole è senza dubbio una delle più originali.
Obama avrebbe intenzione di eliminare il primato americano attraverso l'introduzione dell'esperanto. La cosa nasce da una proposta lanciata il 26 novembre scorso da Oleg Izjumenko attraverso il blog di Obama www.change.org (si veda anche l'articolo di Libera Folio http://www.liberafolio.org/2008/retbaloto/) con la quale si chiedeva al presidente di introdurre l'esperanto nelle scuole americane. La proposta ha suscitato commenti e polemiche: da una parte l'entusiasmo degli esperantisti e dall'altra i vecchi pregiudizi sulla lingua di Zamenhof tra i quali la presunta creazione di un Nuovo Ordine esperantofono che mira a dominare il mondo ed annientare gli Stati Uniti.
L'ipotesi di cospirazione politica non è nuova, ed ogni tanto torna fuori… che l'esperanto torni ad essere una "lingua pericolosa"? Personalmente temo di no; l'unico pericolo è rappresentato dal fatto che si torni a ragionare con la propria testa, mettendo da parte i pregiudizi, la disinformazione e la strumentalizzazione politica dell'ideale esperantista.

 

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