Conosciuti per la loro vita nomade, condotta in tende trasportabili, faticosa da un lato, per le temperature bassissime e i periodi invernali di totale buio, e affascinante dall’altro per la sua vicinanza alla natura e per la concezione animistica di questa.

Così simili agli indiani per i costumi e per aver subito una forma di colonizzazione occidentale, I Sami sono i più antichi abitanti del Nord Europa.
Questa popolazione è stanziata nella Fennoscandia, su un'area che comprende la Finlandia, la Norvegia, la Svezia e l'Isola di Kola in Russia.
I Sami combattono, da molto tempo, per preservare la propria cultura dall'estinzione; vari problemi sono stati creati loro dai proprietari terrieri, che non permettono l'accesso nelle loro zone, e dal disboscamento delle foreste per i rifornimenti di legna.
Il sostentamento di questa popolazione dipende ancora dalle renne, che si nutrono appunto di vegetazione, anche se tra i Sami contemporanei c'è chi è dedito ad altre attività quali la pesca e l'artigianato e vive in piccoli paesi.
E a rischio di estinzione sono, come la cultura, anche le lingue di questa popolazione.        
Le lingue Sami appartengono al gruppo ugro-finnico della famiglia linguistica uralica; a partire dal XVII secolo, esse si suddividono in due gruppi: il Sami occidentale e il Sami orientale ed ognuna di esse presenta delle caratteristiche proprie dell'alfabeto, dove troviamo di base caratteri latini con l'aggiunta di altri propri o derivati dal finlandese e dallo svedese.
Nel gruppo delle lingue Sami occidentale sono a rischio di estinzione il Sami di Ume e il Sami di Pite , parlati entrambi, rispettivamente, solo da 20 persone nella Norvegia e nella Svezia; il Sami meridionale, invece, è parlato da poche centinaia di persone, l'alfabeto di questa lingua presenta caratteri latini ed alcuni altri, particolari, usati per parole di origine estera; mentre circa 1500 locutori conta il Sami di Lule; la più diffusa, invece, tra le lingue del gruppo Sami occidentale, è il Sami settentrionale, parlato da circa 30.000 persone nelle zone settentrionali della Norvegia, della Finlandia e della Svezia; esso è suddiviso in tre sottogruppi: il Sami di Torne, il Sami di Finnmark e il Sami del mare; la sua ortografia, prima di essere standardizzata nel 1979, presentava 9 diverse modalità di scrittura, derivanti dall'alfabeto latino, ed ogni nazione ne aveva una propria, per questo si trovano ancora oggi dei libri non comprensibili per chi non conosca la vecchia modalità di scrittura.
Il Sami orientale è suddiviso in sei gruppi: il Sami di Kemi, ormai estinta dal XIX secolo; questa lingua  era parlata nel nord della Finlandia, di essa, tuttavia, rimangono alcune poesie in svedese e un dizionario svedese/sami, pubblicato nel 1829 da Jacob Fellman, sacerdote finlandese, che in qualità di vicario combattè per la tutela delle lingue Sami; il suo alfabeto era costituito da caratteri latini.
Il Sami di Inari, seconda lingua, per elencazione, del gruppo dei Sami orientali, è parlata nel nord della Filandia, da circa 300 persone, il suo alfabeto presenta caratteri latini.
Il Sami di Skolt è parlata da poche centinaia di persone nel comune di Inari, della Finlandia, e nella zona di Petsamo, in Russia; è scritta in alfabeto latino con l'uso di alcune lettere aggiuntive ed altre usate per le parole di origine straniera; possiede un complicato sistema vocalico.
Il Sami di Akkala era una lingua parlata in Russia, estinta nel 2003, data della morte dell'ultima madrelingua Marja Sergina.
Il Sami di Kildin è una lingua parlata in Russia da circa 600 persone ed usa l'alfabeto cirillico.
L'ultima, per elencazione, è il Sami di Ter, una lingua ad alto rischio di estinzione, parlata soltanto da 10 persone in Russia.
Una particolarità affascinante della lingua Sami è un tipo di canzone chiamata "Jojk"; essa apparteneva all' antica religione Sami, di tipo animistico, perciò è in disuso nelle zone in cui è subentrata la cristianità.
Il Jojk è un tipo di canto, senza ausilio di strumenti, in cui la voce è modulata sulla melodia del vento e del silenzio della tundra; esso produce un suono, a volte, ripetitivo, una sorta di dolce mantra, coinvolgente; anticamente era usato per celebrare le nascite: http://landsofshadow.medialighieri.it/griot/saami/mitieleggende.htm ; (cliccare su "come mi diverto").
La popolazione dei Sami non è costituita in uno stato indipendente, ma possiede l'organo rappresentativo del parlamento Sami, che si occupa della tutela della loro cultura, anche se esso non è riconosciuto da un punto di vista politico.
I parlamenti Sami sono presenti in Svezia, in Finlandia e in Norvegia; in quest'ultima nazione esso è situato nella città di Karasjok, uno dei due paesi, insieme a Kautokeino, considerata la capitale Sami, dove si trovano anche altri centri culturali di questa popolazione, quali la radio NRK Sami Radio e il Museo Sami Collections.
"La grande ricchezza e il fascino di quest'antica civiltà va tutelata a denti stretti", questo pensai dopo il  breve incontro che ebbi in Norvegia, due anni fa, con una donna Sami, venditrice di oggetti di artigianato; sapevo che ogni contributo li avrebbe aiutati a risollevarsi.
Quando mi accostai a questa donna, dal volto tondo con le gote rosse e gli occhi chiari, per l'acquisto di un souvenir, trovai da parte sua, quell'atteggiamento di chi è sereno e in pace, in unione con la natura.

 

 

 

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