A Pisa si svolgerà dall'1 al 7 settembre il 74° Congresso Italiano di Esperanto. Numerosi sono gli eventi aperti al pubblico che si svolgeranno nella settimana del congresso: musica, teatro e tanto altro.

Appuntamento a Pisa: questa è la parola d’ordine per gli esperantisti italiani, che vi celebreranno il loro 74° congresso nazionale dall’1 al 7 settembre. Numerosi sono gli eventi aperti al pubblico che si svolgeranno nella settimana del congresso: molto atteso è il concerto gratuito (Marina di Pisa, sabato 1 settembre h. 21) in cui Gianfranco Molle presenterà canzoni di De André tradotte in esperanto. Due giorni dopo, presso il Campo dell’US porta a Piagge (via S. Cataldo, ore 21), sul campo da calcio si sfideranno per beneficenza i Pisa Vip – parteciperà anche il sindaco Paolo Fontanelli - e gli esperantisti, mentre il 4 settembre l’appuntamento è al Teatro Sant’Andrea (ore 21), dove Mario Migliucci presenterà il suo spettacolo teatrale ‘Doktoro Esperanto’ liberamente tratto da "Una voce per il mondo" di Vitaliano Lamberti.

Sempre nell’ambito del Congresso, verranno presentati alcuni libri, tra questi l’atteso “La lingvo Serena”, opera omnia di Baldur Ragnarsson, forse il maggior poeta in esperanto vivente. Altrettanto importante si presenta ‘La cultura laboro’ (il lavoro culturale), tradotto in esperanto da PierVittorio Orlandini, romanzo dell’intellettuale toscano Luciano Bianciardi, la cui opera narrativa è caratterizzata da un'attenta analisi dei costumi sociali dell'Italia del boom economico, tanto che alla finzione narrativa si mescolano spesso brani saggistici. Ultimo, ma non per importanza, è ‘L’esperanto in Italia’, di Carlo Minnaja, docente dell'Accademia Internazionale delle Scienze San Marino e dell’Universita' di Padova.

In questi giorni, intanto, nell’atrio del comune di Pisa è allestita l’esposizione ‘Esperanto – la lingua internazionale’. Chi si volesse avvicinare al mondo dell’esperanto potrà seguire uno dei corsi gratuiti organizzati presso il Palazzo Matteucci, sede del congresso, nei giorni 3-4-5 settembre (h. 9-19). Il corso per principianti verrà tenuto dalla prof. Kristin Tytgat, dell’università di Anversa, mentre quello avanzato da Katalin Kovats, dell’università di Budapest

L'Esperanto è una lingua ausiliaria internazionale sviluppata tra il 1872 e il 1887 Ludwik Lejzer Zamenhof a Varsavia. Il nome esperanto proviene infatti dallo pseudonimo con cui si firmò, Doktoro Esperanto (colui che spera). Zamenhof la chiamava Lingvo Internacia. L’Esperanto si propone, a livello internazionale, come uno strumento agevole per la comprensione reciproca tra i popoli ed è stato pensato in modo tale da essere facilmente appreso ed utilizzato. L’interesse verso questa lingua non si è spento: si sono infatti appena conclusi a Yokohama e Maribor, rispettivamente, il congresso universale e quello europeo, che hanno riunito un alto numero di delegati da tutto il mondo, compresa una qualificata rappresentanza italiana.

L’anno scorso, presso la Fortezza da Basso (Firenze) l’oratore ufficiale del 91° Congresso Mondiale di esperanto, François Grin (Università di Ginevra) ha presentato, davanti ad oltre 2200 delegati di 65 Paesi, i risultati dei suoi studi – pubblicati anche dal Ministero della Educazione francese - circa il problema del multilinguismo e le soluzioni offerte dal mondo moderno. L’attuale egemonia linguistica a favore dell’inglese, secondo il relatore, è in certo qual modo pericolosa perché non costituisce un vantaggio reale, pur offrendo una sensazione di soluzione parziale: infatti essa riduce nel pubblico la coscienza dei problemi di comunicazione e tutti i costi della comunicazione internazionale sono spostati sulle spalle dei soli non anglofoni. Secondo Grin, infatti, il Regno Unito guadagnerebbe, a titolo netto, fino a 18 miliardi di euro all'anno grazie all'attuale dominio della lingua inglese, mentre l'insegnamento dell'esperanto apparirebbe più vantaggioso, in quanto si tradurrebbe come un risparmio per l'Europa intera (Regno Unito e Irlanda compresi) di circa 25 miliardi di euro all'anno.

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Nel 2007, per la 4a volta il Congresso Italiano di Esperanto della Federazione Esperantista Italiana si terrà all'ombra della Torre Pendente, dove già si sono svolti il 23° nel 1952, il 43° nel 1972 e il 58° nel 1987, l'anno del Giubileo dell'Esperanto. Al Congresso del 1952 partecipò l'allora Ministro per l'Istruzione Antonio Segni, che in quell'occasione diffuse nelle scuole italiane una circolare particolarmente favorevole alla lingua internazionale.

A Pisa l'esperanto ha una lunga e brillante storia, soprattutto culturale ed editoriale. Già nel 1959, per i tipi di Giardini, vi venne pubblicato il Manuale di G. Pacelli che, ripubblicato in forma assai più ampia nel 1966 è rimasto a lungo uno dei migliori corsi di esperanto sul mercato italiano. Alla sua morte Pacelli, come anche successivamente fece Brizzi, donò la sua collezione di libri di esperanto alla Biblioteca Universitaria di Pisa, dove ancora esiste ed è consultabile una sezione di libri di esperanto. Da allora il gruppo venne guidato da Giuseppe Martini, che fu anche più volte dirigente della Federazione Esperantista Italiana. Sotto la sua guida il gruppo è cresciuto in consistenza, e molti dei suoi iscritti sono stati e sono noti in tutto il movimento internazionale. A Pisa ha sede una casa editrice tra le maggiori al mondo di libri in e sull'esperanto, la Edistudio fondata e guidata da Brunetto Casini. Così come a Pisa è la sede dell'Associazione degli Scrittori Esperantisti, con il suo presidente Mauro Nervi. Oltre ai Congressi, negli ultimi decenni a Pisa e dintorni si sono tenuti numerosi seminari e convegni di esperanto, e in occasione del recente Congresso Universale di Firenze il popolare settimanale "Oggi" ha presentato il Congresso con una foto di copertina realizzata sulla Piazza dei Miracoli.

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