Ogni anno, il 27 gennaio, le Nazioni Unite celebrano la Giornata della memoria dell'Olocausto. Vengono ricordati i milioni di persone che sono state barbaramente uccise e i coraggiosi che hanno contribuito a salvare la vita di altri che altrimenti sarebbero morti. L'Associazione Esperantista Universale e la Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) partecipano alla giornata, ricordando in particolare le migliaia di esperantisti che sono morti, compresi i membri della famiglia di Ludovico Lazzaro Zamenhof, il creatore della lingua internazionale esperanto.

Lidia, la figlia di Zamenhof, fu assassinata nel 1942 nel campo di sterminio di Treblinka. In occasione dell'80° anniversario della sua morte, l'Associazione Esperantista Universale organizzerà nel 2022 diversi eventi in suo onore. Lidia Zamenhof, infatti, è stata attiva a livello internazionale nel diffondere la lingua ma soprattutto le idee di suo padre, in particolare l’umanitarismo, un'idea di universalismo umanista. La Germania nazista perseguitò l'esperanto per diversi motivi. In primo luogo il suo creatore era un ebreo. Il movimento esperantista, inoltre, è legato a ideali solidaristici e pacifisti. Durante un suo soggiorno negli Stati Uniti per diffondere la lingua internazionale e il baha'ismo, Lidia chiese un'estensione del visto, ma l'Agenzia per l'Immigrazione degli Stati Uniti rifiutò. Fu quindi costretta a tornare in Polonia. Poco dopo, in seguito all'invasione della Polonia nel settembre 1939, Lidia fu accusata di aver diffuso propaganda antinazista negli Stati Uniti e arrestata.

Quasi tutti i membri della famiglia di Ludovico Zamenhof sono stati vittime della persecuzione nazista. Suo figlio Adamo fu arrestato e fucilato all'inizio degli anni Quaranta; nell'anno 1942 le figlie Sofia e Lidia furono assassinate a Treblinka insieme anche alla loro zia Ida. Solo il figlio di Adamo, che si chiamava anche lui Ludovico come il nonno, sopravvisse miracolosamente, grazie alla propria abilità e alla protezione di Padre Merceli Godlewski della Parrocchia di Tutti i Santi in piazza Grzybowski a Varsavia. 

Il movimento esperantista piange soprattutto coloro che, a causa della loro razza, condizione fisica o a causa delle loro convinzioni politiche o sociali, sono morti per mano dei nazisti. Tra loro c'erano numerosi esperantisti in Germania, Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia e altrove. Queste persone erano funzionari, insegnanti, medici, giornalisti, lavoratori, individui di ogni ceto sociale. E tra i sopravvissuti c'erano anche eroi esperantisti che hanno protetto altri dallo sterminio.

Oggi  l'Associazione Esperantista Universale e la Federazione Esperantista Italiana ricordano sia le vittime di quella tirannia, sia  coloro che vi si sono opposti. Le due associazioni promettono solennemente, di fronte all'esempio dell'Olocausto, di fare del proprio meglio per opporsi all'ingiustizia ovunque e ogni volta questa si verifichi.

La Federazione Esperantista Italiana, sempre in occasione nella giornata della memoria, organizza un evento in italiano, sulla piattaforma ZOOM a partire dalle ore 21,00 del 27 gennaio 2022, per presentare testimonianze di sopravvissuti, esperienze familiari e non solo. (per informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

Categoria: Notizie
Visite: 1106