In occasione dell'undicesima Giornata Europea delle Lingue la Federazione Esperantista Italiana sottolinea l'importante valore della diversità linguistica nell'Unione Europea e in tutto il mondo. La pluralità di voci non è un ostacolo in un mondo sempre più piccolo dove l'istruzione e la tecnologia possono permettere di superare qualsiasi barriera.

I veri ostacoli alla comunicazione sono di ben diversa natura; si tratta dei pregiudizi e dell'intolleranza, sui quali si costruiscono muri e ghetti. In passato come anche nel presente alcune scelte politiche hanno diviso i popoli piuttosto che favorirne il dialogo e la reciproca convivenza e di fatto hanno sancito il predominio di un gruppo su un altro. Uno dei fondamenti dei diritti umani è proprio quello linguistico, perchè ogni uomo deve avere la possibilità di esprimere le proprie argomentazioni, difendersi nelle sedi opportune e partecipare, quindi, alla vita sociale della collettività utilizzando ciò che lo rende più libero di esprimersi, ovvero la lingua materna.

Il patrimonio linguistico si accresce attraverso il rispetto e gli scambi tra le culture e, secondo questo  principio, Ludovico Zamenhof 125 anni fa presentava a Varsavia l'Esperanto, una lingua internazionale ausiliaria permettere in comunicazione i popoli su una base neutrale non etnica.
La diversità è una sfida per l'Europa da affrontare attraverso la promozione del plurilinguismo sostenibile, affinché il patrimonio linguistico del continente, giardino di culture dalle potenzialità infinite, non venga depauperato, ma tutelato e arricchito.