Dal 2001 l’Europa dedica la giornata del 26 settembre ad una delle sue tante ricchezze, quella linguistica. Nei confini dell'Unione si contano 24 lingue ufficiali e numerose comunità autoctone caratterizzate da un idioma regionale o minoritario, non dimenticando, inoltre, l'apporto dei nuovi europei.

La Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) partecipa e sottolinea la necessità di agire sensibilizzando la cittadinanza ai temi del plurilinguismo, della diversità culturale, dell'intercomprensione tra i popoli e lo studio delle lingue.

L'associazione accoglie, inoltre, con soddisfazione la decisione del tribunale UE che ha riconosciuto come la pubblicazione dei bandi nelle sole lingue inglese, francese o tedesca questo abbia comportato un oggettivo svantaggio per i non madrelingua. La documentazione concorsuale, quindi, deve essere pubblicata nelle 24 lingue ufficiali dell'Unione. Questa sentenza è espressa a seguito delle cause intentate dagli enti governativi italiani contro la Commissione europea che nel 2008-2009 aveva redatto, nella loro versione integrale, alcuni bandi unicamente in inglese, in francese e in tedesco.

La tolleranza, il rispetto delle culture e delle lingue sono pilastri fondamentali del movimento a sostegno dell'esperanto, diffusosi proprio per offrire un fondamento neutrale sul quale gli uomini possano mettersi in comunicazione egualitariamente e fraternamente. Zamenhof, l'iniziatore dell'esperanto, aveva maturato tali principi nella sua città natale, Bialystok dove convivevano polacchi, russi, tedeschi, tatari ed ebrei.

Le lingue rappresentano, infatti, erano e sono un importante strumento per la partecipazione alla vita socio-politica e culturale: discriminarne anche solo una equivale a penalizzare severamente l'intera comunità.