Dal 2001 l’Europa dedica la giornata del 26 settembre ad una delle sue tante ricchezze, quella linguistica. La Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) partecipa alle celebrazioni e plaude alla Corte di giustizia dell'Unione europea, che ha recentemente annullato tre concorsi perché l’apposito organismo comunitario Epso aveva preteso la conoscenza di francese, inglese o tedesco come seconda lingua e come idioma di comunicazione per le selezioni. L'organo di giustizia ha, infatti, ravvisato una esplicita “discriminazione” verso i candidati degli Stati con le lingue meno parlate dell’Ue.

La Federazione Esperantista Italiana afferma la necessità di una politica linguistica sostenibile che garantisca sia la governabilità dell'Unione sia il rispetto dei diritti dei suoi cittadini. Essa sottolinea anche l'importanza del plurilinguismo, della diversità culturale, dell'intercomprensione tra i popoli e dello studio delle lingue. Questi sono i pilastri fondamentali del movimento a sostegno dell'esperanto, diffusosi proprio per offrire un fondamento neutrale sul quale gli uomini possano mettersi in comunicazione egualitariamente e fraternamente.

La Federazione Esperantista Italiana, pur nella sua estraneità ad ogni ideologia politica o fede religiosa, apprezza, inoltre, il gesto di papa Francesco I, che nell'Enciclica "Laudato sii'" ha scritto: "la scomparsa di una cultura può essere grave come o più della scomparsa di una specie animale o vegetale". Le lingue sono al tempo stesso espressione e strumento di costruzione di ogni cultura. Proteggere le prime equivale a salvaguardare le seconde.