Nel febbraio 2019 l'Associazione Mondiale per l'Esperanto si congratula con L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) per la crescente attenzione verso i temi della diversità linguistica, sottolineando allo stesso tempo l'esigenza di un maggior impegno e un più largo dibattito su giustizia e uguaglianza linguistica.

Il primo numero del Corriere dell'Unesco, disponibile online nelle sei lingue ufficiali dell'organizzazione (inglese, francese, spagnolo, arabo, russo e cinese) e in portoghese e in esperanto (come da contratto), contribuisce in modo significativo a portare l'attenzione del pubblico internazionale circa le lingue delle popolazioni indigene. La rivista è scaricabile dal sito dell'Unesco (https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000366654_epo) e dal sito web del Corriere (http://kuriero.esperas.info).

Questo numero è un prezioso complemento all'opera pubblicata nel 2018 dall'UNESCO e dalla Cambridge University Press, intitolata "Conoscenze indigene per la valutazione del cambiamento climatico e l'adattamento ad esso", che mette in evidenza l'essenza del sapere indigeno di fronte alle nuove sfide globali. Per le popolazioni indigene, la lingua non è solo un marchio di identità e appartenenza al gruppo, ma anche un mezzo di trasmissione dei valori. Si tratta di un intreccio di conoscenze essenziali per la sopravvivenza delle persone di un particolare territorio.

L'Associazione Mondiale per l'Esperanto, la cui sezione italiana è la Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it), da oltre 60 anni lavora con le Nazioni Unite (ONU) in molti settori, tra cui quello della Cultura e promuove l'impegno multilaterale del movimento esperantista per un mondo più pacifico, giusto e sostenibile.