Notizie
- Dettagli
- Amministratore
- Notizie
- Visite: 273
La Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) sostiene con orgoglio la Giornata internazionale della lingua madre e il suo messaggio di giustizia linguistica per tutti. L'associazione ricorda le parole di Audrey Azoulay, direttore generale dell'UNESCO, che nel 2018 scrisse: "La nostra organizzazione condivide con il movimento esperantista valori comuni: speranza nella costruzione di un mondo pacifico, coesistenza armoniosa tra i popoli, rispetto della diversità culturale, solidarietà oltre i confini".
Le Nazioni Unite e i suoi stati membri hanno chiesto di raggiungere un'istruzione di qualità per tutti come il quarto dei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030. Questo scopo può essere raggiunto dando a tutti e a tutte la possibilità di frequentare una scuola con insegnanti qualificati.
La Federazione Esperantista Italiana ricorda che c'è ancora un'altra condizione necessaria: che gli studenti e le studentesse possano ricevere un'istruzione in una lingua che capiscono. Se questo non avviene, si crea uno svantaggio per tutta la vita, negando la positività della frequenza scolastica, dell'insegnamento competente e degli investimenti nelle infrastrutture scolastiche.
Per questo motivo, l'UNESCO ha proclamato la Giornata internazionale della lingua madre il 21 febbraio, celebrata ogni anno. Mira principalmente a sottolineare i benefici educativi dell'uso della madrelingua nelle scuole, in particolare nelle scuole elementari. I bambini imparano a leggere e scrivere più velocemente in una lingua che conoscono pienamente - o, più precisamente, hanno uno svantaggio se devono iniziare l’educazione in una lingua che non conoscono, parzialmente o completamente.
La Giornata della lingua materna ci ricorda anche che in molte parti del mondo, molte lingue mancano di uno status ufficiale, i loro parlanti sono discriminati per questo e i loro valori culturali sono ignorati. La Federazione Esperantista Italiana ribadisce il suo credo e il suo impegno nell'istruzione per tutti, nella giustizia linguistica in ogni aspetto e in un mondo pacifico costruito attraverso l'educazione e la comprensione.
- Dettagli
- Amministratore
- Notizie
- Visite: 405
In occasione del 75° anniversario della liberazione di Auschwitz e delle vittime dell'Olocausto, la Federazione Esperantista Italiana (http://www.esperanto.it) rende omaggio alla memoria dei milioni di persone perseguitate e uccise per la loro appartenenza religiosa, culturale o etnica.
Zamenhof, il creatore dell'esperanto, era un ebreo di Bialystok, una città allora parte dell'Impero Russo, oggi della Polonia. Il suo desiderio era che i popoli potessero comunicare e capirsi attraverso una lingua neutrale. Nel 1887 pubblicò a Varsavia il primo opuscolo della lingua internazionale esperanto. Allo scoppio della prima guerra mondiale, lanciò un ultimo e disperato “Appello ai diplomatici”, sottolineando che “ogni paese deve appartenere moralmente e materialmente a tutti i suoi abitanti naturali e naturalizzati, qualsiasi sia la loro lingua, religione o supposta provenienza”.
La Storia, purtroppo, ha avuto un altro corso. Zamenhof si spense a Varsavia nel 1917. Trent’anni più tardi, quasi tutta la sua famiglia veniva sterminata nei campi nazisti. Molti sostenitori dell’esperanto ebbero lo stesso triste destino.
Il ricordo del passato sia, quindi, sempre vivo monito: solo il rispetto dei diritti umani può garantire all'umanità un futuro sostenibile. Perché queste atrocità non si ripetano mai più.
- Dettagli
- Amministratore
- Notizie
- Visite: 1026
- Dettagli
- Amministratore
- Notizie
- Visite: 589
Ogni anno la comunità esperantista celebra il 15 dicembre, data di nascita di Ludovico Zamenhof, l'autore del primo libro in lingua esperanto. Il 10 dicembre si celebra la Giornata dei diritti umani. Questa è la data del 1948 in cui la Dichiarazione universale dei diritti umani fu accettata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Cosa può unire queste due date? Innanzitutto il fatto che già nel 1947 il nuovo statuto dell'Associazione Mondiale per l'Esperanto conteneva una dichiarazione secondo cui il rispetto dei diritti umani è una condizione necessaria per il nostro lavoro come organizzazione non governativa. In secondo luogo il movimento esperantista da sempre promuove la comprensione internazionale, da un lato, e il riconoscimento dei diritti umani universali, dall'altro.
L'esperanto si è diffuso proprio per questo: è una lingua patrimonio di tutta l’umanità e non di un singolo popolo o Paese, attraverso la quale persone di diverse culture possono pacificamente e fraternamente mettersi in comunicazione.
Il richiamo della Carta al "rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, indipendentemente da razza, genere, lingua o religione", ci ricorda che l'intolleranza e lo spregio delle differenze linguistiche spesso costituisce la radice della xenofobia e può portare a conflitti violenti tra gli uomini. Questo è il motivo per cui l'Associazione Mondiale per l'Esperanto e la sua sezione italiana, la Federazione Esperantista italiana (www.esperanto.it) promuovono l'uso dell'esperanto e sostengono tutti gli sforzi in direzione dell'uguaglianza, la tolleranza e la pace.
- Dettagli
- Amministratore
- Notizie
- Visite: 420
Il 20 novembre è un giorno importante: in questo stesso giorno del 1959, quindi esattamente sessant'anni fa, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione dei diritti dell'infanzia. Esattamente trenta anni dopo, nel 1989, l'Assemblea Generale ha proclamato la Convenzione sui diritti dell'infanzia.
Già nel 1954 il 20 novembre era stato istituito come la Giornata Mondiale dell'Infanzia. Questa festa mira a promuovere la solidarietà internazionale, sensibilizzare i bambini di tutto il mondo e rafforzare il benessere dei bambini. La Dichiarazione del 1959 è stata uno dei frutti di questa consapevolezza, così come la Convenzione del 1989. I 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, adottati dalle Nazioni Unite nel 2015 per stabilire le priorità nel campo dello sviluppo, concentrano particolare attenzione ai bambini, alla loro salute, alla loro istruzione e al loro benessere generale.
- Dettagli
- Amministratore
- Notizie
- Visite: 613
La giornata Internazionale della tolleranza, istituita dall'UNESCO nel 1995, viene celebrata il 16 novembre per ricordare i principi ispiratori della Dichiarazione universale dei diritti umani.
La Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) sottolinea come la tolleranza sia più importante che mai, trovandoci in un'epoca in cui il mondo deve affrontare sfide e minacce più grandi che mai non solo per l'umanità ma anche per lo stesso pianeta. Sfortunatamente, non esiste un paese al mondo che non provi intolleranza in una forma o nell'altra - per razza, religione, genere e molte altre differenze, che dovrebbero, invece, rafforzarci nella diversità. In molti Paesi l'estremismo politico sta crescendo e l'odio sostituisce la comprensione. La cooperazione sia tra i Paesi sia tra le singole persone e comunità non è mai stata più importante di quanto lo sia oggi.
- Dettagli
- Amministratore
- Notizie
- Visite: 314
Si è spento il 9 ottobre 2019 a Parigi Louis-Christophe ZALESKI-ZAMENHOF (1925-2019), ingegnere civile e navale, specializzato nella progettazione di strutture in acciaio e calcestruzzo. Era il nipote di Ludovico Zamenhof, ideatore della lingua esperanto.
Nell'ultima fase della sua lunga carriera come ingegnere, Zaleski-Zamenhof ha dimostrato di essere un pioniere nella costruzione di piattaforme per l'estrazione di petrolio dal fondo del mare. Per molti anni ha tenuto conferenze sulla teoria della costruzione presso la Scuola Superiore di architettura di Parigi. È stato anche professore a contratto presso il Politecnico di Milano e ha tenuto conferenze sulla stessa materia in diversi Paesi.
Dopo la sua pensione nel 1993, è stato coinvolto nella consulenza, ha partecipato a conferenze e congressi scientifici, tra cui congressi in esperanto.
Zaleski-Zamenhof ha preso il nome dal nonno Ludovico Zamenhof, che nel 1887 ha presentato al mondo l'esperanto, una lingua ricca e di grande capacità espressiva che si è sviluppata fino ai giorni nostri ed è diffusa in tutto il mondo,parlata in piu’ di 120 paesi da piu’ di due milioni di persone. Era anche cittadino onorario di Białystok, la città polacca di nascita del suo avo.
La Federazione Esperantista Italiana, la maggiore associazione esperantista italiana, esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Louis-Christophe Zaleski-Zamenhof, ingegnere di alto profilo ed esperantista dalle alte qualità umane.
- Dettagli
- Amministratore
- Notizie
- Visite: 560
I gruppi esperantisti di Trento e Riva del Garda invitano alla conferenza:
"L'esperanto fra associazionismo e comunicazione internazionale: dai Boy-scouts ai Rotariani, dall'UNESCO al PEN International"
con il prof. Davide Astori, Università di Parma
Trento, 11 settembre 2019
Biblioteca comunale di Trento - via Roma, 55
sala degli affreschi ore 17:30
L’incontro, intende illustrare come l’esperanto oggi, accanto al sogno di diventare la “lingua del mondo”, è strumento concreto di molte realtà, sociali, culturali, religiose, che – con la pratica d’uso – ne mostrano la forte potenzialità comunicativa.
Davide Astori, laurea in lettere indirizzo classico, dottorato in romanistica (LMU – München), diploma in paleografia (Archivio di Stato di Parma), giornalista (albo della Lombardia), dopo aver insegnato ‘Lingua e cultura ebraica’, ‘Lingua araba’ e ‘Sanscrito’, è, dal marzo 2015, professore associato del s.s.d. L-LIN/01 presso l’Università degli Studi di Parma, dove è titolare dei corsi di ‘Linguistica generale’ e ‘Interlinguistica’. Fra gli interessi primari: indoeuropeistica, lingue in contatto, traduttologia, minoranze e politiche linguistiche, interlinguistica.
Si interessa da oltre vent’anni di esperanto, e molto ne ha scritto. Si segnala solo l’ultimo lavoro, ricco di bibliografia: D. Astori, *Due passi in Esperantujo*, Athenauem, Parma 2019.
Per l’anno sociale 2019-20 è presidente del Rotary Club Esperanto Brazil, l’unico club rotariano nel mondo che utilizza tale lingua per le sue attività di servizio, e membro della sezione esperanto del PEN International, associazione mondiale di scrittori, fondata a Londra nel 1921 per promuovere la letteratura e la cooperazione intellettuale tra gli scrittori di tutto il mondo.
Per ulteriori informazioni:
Sottocategorie
Esperanto e diritti umani: un legame forte e attuale Conteggio articoli: 1
Ogni anno la comunità esperantista celebra il 15 dicembre, data di nascita di Ludovico Zamenhof, l'autore del primo libro in lingua esperanto. Il 10 dicembre si celebra la Giornata dei diritti umani. Questa è la data del 1948 in cui la Dichiarazione universale dei diritti umani fu accettata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Cosa può unire queste due date? Innanzitutto il fatto che già nel 1947 il nuovo statuto dell'Associazione Mondiale per l'Esperanto conteneva una dichiarazione secondo cui il rispetto dei diritti umani è una condizione necessaria per il nostro lavoro come organizzazione non governativa. In secondo luogo il movimento esperantista da sempre promuove la comprensione internazionale, da un lato, e il riconoscimento dei diritti umani universali, dall'altro.
L'esperanto si è diffuso proprio per questo: è una lingua patrimonio di tutta l’umanità e non di un singolo popolo o Paese, attraverso la quale persone di diverse culture possono pacificamente e fraternamente mettersi in comunicazione.
Il richiamo della Carta al "rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, indipendentemente da razza, genere, lingua o religione", ci ricorda che l'intolleranza e lo spregio delle differenze linguistiche spesso costituisce la radice della xenofobia e può portare a conflitti violenti tra gli uomini. Questo è il motivo per cui l'Associazione Mondiale per l'Esperanto e la sua sezione italiana, la Federazione Esperantista italiana (www.esperanto.it) promuovono l'uso dell'esperanto e sostengono tutti gli sforzi in direzione dell'uguaglianza, la tolleranza e la pace.