Alto Adige - Il Ministro: esamineremo la nuova legge provinciale


Durnwalder promette ai suoi scritte solo in tedesco

Italiani che gridano alla «pulizia linguistica» e si preparano a dare battaglia, a costo di arrivare alla Corte costituzionale. Tedeschi che agitano antichi fantasmi: «Ecco che torna lo spirito fascista, lo stesso di 90 anni fa».
Lingue bollenti in Alto Adige, dove di lingue ce ne sono almeno tre (italiano, tedesco e ladino) e dove da quasi mezzo secolo il pendolo delle varie comunità, a dispetto dell'obbligo al plurilinguismo previsto dallo Statuto d'autonomia, non ha ancora trovato un assetto definitivo. Figurarsi ora che è stata varata dalla giunta provinciale di Bolzano, dopo quasi mezzo secolo, la nuova legge sulla toponomastica (grazie all'asse Svp-Pd): testo «d'indirizzo», come lo chiamano, ma dalla valenza oggettivamente storica, visto che in queste vallate ancora sopravvive, seppur affiancato da toponimi tedeschi e ladini, il famigerato Prontuario stilato nel 1923 dall'irredentista Ettore Tolomei sotto l'ombrello nazionalista del governo Mussolini. Benedetta dal grande capo della Svp, nonché potente presidente della Provincia, Luis Durnwalder, la nuova normativa, che affida a una commissione paritetica composta dai 3 gruppi linguistici il compito di valutare i toponimi di monti, torrenti, malghe e frazioni, ha scatenato le ire di Pdl e Fli, che hanno denunciato l'ennesimo tentativo di penalizzare il ruolo della comunità italiana («Un grave passo indietro che rischia di portare alla scomparsa di tutti i toponimi della nostra lingua»).

Leggi l'articolo di Francesco Alberti - www.corriere.it