Lo studio: i giovani vivono la diversità come un divertimento La preside: «Lo sapevamo, la scuola è già plurilingue»

BOLZANO. Fotografare le lingue, è l’impresa con cui si sono confrontati 43 ragazzi delle scuole medie bolzanine nell’ambito del progetto Smile dell’EURAC. E’ lo studio della ricercatrice Marie Leroy, che scandaglia l’effetto della diversità linguistica nella mente dei bambini. Gli scatti, realizzati con una macchina fotografica usa e getta, e la discussione sulla scelta delle foto fanno capire ai ricercatori come i ragazzi percepiscono la diversità linguistica nella loro realtà quotidiana. «Molti di loro non avevano mai visto una macchina a pellicola - racconta Mirijana Starc, mediatrice culturale nelle scuole - e questo dà anche la dimensione del distacco generazionale, non sapevano come funzionasse ed è stato necessario spiegarlo». L’obiettivo era capire come i giovani percepiscano le lingue che li circondano.

Leggi l'articolo di Riccardo Valletti - altoadige.gelocal.it