“Il Foglio volante” di aprile 2011

Viene spedito in questi giorni agli abbonati “Il Foglio volante - Mensile letterario e di cultura varia” di aprile 2011. In questo numero testi di Francesca Barone, Bastiano, Loretta Bonucci, Mariano Coreno, Carla D’Alessandro, Annie Delperier, Raffaele Di Siena, Georges Dumoutiers, Amerigo Iannacone, Maria Giusti, Pietro La Genga, Concetta Laura Mauceri, Franco Orlandini, Teresinka Pereira, Silvana Poccioni, Fryda Rota, Adolf P. Shvedchikov, Gerardo Vacana.

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Riportiamo, qui di seguito, il testo di apertura, a firma di Amerigo Iannacone, e una poesia di Gerardo Vacana.

«La bellezza salverà il mondo»

 

Leggendo una pagina di Gramsci, dove dice che «L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera» mi viene voglia di riprendere un tema già altre volte affrontato, ma che ritengo di importanza determinante: il valore della cultura e il ruolo dell’intellettuale.

Se abituiamo i bambini a leggere, essi leggeranno anche quando saranno adulti, se abituiamo i bambini ad apprezzare il bello – e quindi l’arte – lo apprezzeranno nella vita; se infondiamo in loro buoni sentimenti, probabilmente saranno buoni cittadini.

Oggi viviamo in tempi di decadenza morale e culturale. Stiamo assistendo a un progressivo degrado morale e sociale e i rapporti umani diventano più difficile: maleducazione, egoismo, edonismo ad ogni costo, abbandono delle buone maniere e del buon gusto, nichilismo, sguaiataggine, spesso con l’esempio e, a volte, con l’implicito avallo, di chi dovrebbe dare ben altri esempi. Spesso nella colpevole indifferenza che “passivamente opera”.

Nel libero Autobiografia di una repubblica. Le radici dell’Italia attuale, Guido Crainz riprendendo un’espressione di Pasolini, scrive che negli ultimi decenni c’è stata una “mutazione antropologica”.

È la televisione, la peggiore televisione, e non la scuola che “fa scuola”. È la piazza che fa scuola. A volte si colpevolizzano i giovani, i quali, però, in un certo senso, sono le vittime, più o meno inconsapevoli, di chi ha preparato loro questa società.

Come uscirne? Certo non è facile. Ma se se ne esce, se ne esce cambiando l’uomo, intervenendo quindi sulla sua formazione e sulla crescita morale. E siccome è più facile piantare che innestare, bisognerebbe rivolgersi prima di tutto ai bambini e ai ragazzi.

Ed ecco la funzione della cultura, dell’arte, della letteratura, della poesia. Con la cultura l’uomo tende ad elevarsi, a mettere a tacere gli istinti più perversi. Il valore della cultura e il valore dell’arte e della poesia vanno perciò tenuti nella massima considerazione. Dostoevskij ebbe a scrivere che «la bellezza salverà il mondo»: Non è solo uno slogan o una frase ad effetto né una suggestione poetica. L’espressione ha una sua logica e una sua spiegazione razionale. La bellezza, e quindi l’arte in tutte le sue manifestazioni, ingentilisce gli animi e li predispone alla benevolenza verso gli altri.

Ed ecco allora il valore dei libri, dell’arte, della letteratura, della poesia, della scuola. Ecco il ruolo dell’intellettuale: cercare di trasmettere l’amore per la cultura e per l’arte, perché la cultura e l’arte sono bellezza e «la bellezza salverà il mondo».

Amerigo Iannacone

 

 

Coraggio, passiamo

 

Sulle strade appenniniche

o alpine (ma anche

pirenaiche o andine,

un segnale a ogni passo:

“Pericolo slavine!”,

“Strada sdrucciolevole!”,

“Caduta massi!”…

 

E tu che fai, non passi?

 

5.7.1991

 

                Gerardo Vacana

                Gallinaro (Frosinone)