«English mother tongue» è scritto su troppi annunci di richiesta di personale da parte di organismi europei, ha segnalato l´agenzia di stampa  Disvastigo al mediatore europeo Jacob Soderman. 

«Nei prossimi 100 anni il 90 per cento delle lingue nel mondo saranno scomparse o quasi e sarà una catastrofe culturale» ha decretato recentemente a Bruxelles il III congresso della federazione europea dei partiti dei Verdi. «Ritengo che il progresso dell´esperanto sarebbe un potente fattore di armonia e comprensione tra i popoli» ha persino risposto Jacques Chirac al rappresentante della federazione esperantista francese Vincent Charlot che gli chiedeva di esprimersi in merito. Ce n'è abbastanza perché il Movimento indipendentista ligure, e chi se no, colga al balzo la palla dell´ennesima battaglia: dire basta «alla lingua inglese colonizzatrice e discriminatoria» e abbracciare l´esperanto «come lingua universale e neutrale» con le parole del segretario Franco Bampi. Il tutto per salvaguardare anche e soprattutto le «piccole lingue locali», vedi il genovese. E allora, quale occasione migliore del 2004, quando Genova sarà capitale europea della cultura? Messa così, la proposta che il Mil fa al sindaco Giuseppe Pericu sembra impossibile da bocciare: far diventare la Superba, proprio nel 2004, anche capitale mondiale dell´esperanto.

Con un grande congresso internazionale su questa lingua che già prevede corsi universitari, congressi in ogni parte del mondo e che a quanto pare è da 5 a 15 volte più facile da apprendere di altre lingue, come dire che un anno sui libri di esperanto equivale a 10 anni su quelli d'inglese. Del resto la lingua «di tutti proprio perché di nessuno», l´oculista polacco Lejzer Ludovic Zamenhof la ideò nel 1887 proprio in nome della democrazia e del pluralismo linguistico. Adesso, auspica Bampi, «Genova può dare un segnale di grande civiltà culturale, storica e giuridica, ospitando un congresso sulla lingua non colonizzatrice dell´umanità», Perché l´inglese non soppianti le lingue europee come il latino ha fatto con l´etrusco. Parola di indipendentista. Paola Setti.