27.03.2003 Il Tempo

NON ANTIAMERICANISMO, ma difesa delle identità e delle culture nazionali, di fronte allo strapotere anglosassone, che si evidenzia nell'uso sempre più frequente della lingua inglese: in quest'ottica, secondo il linguista ed esperantista teatino Giorgio Bronzetti, va letto il rifiuto di molti Stati dell'Onu di appoggiare la guerra in Iraq. Un'originale chiave di lettura che Bronzetti, noto per la sua strenua difesa delle identità linguistiche, offre all'agenzia di stampa internazionale "Disvastigo", punto di riferimento dei linguisti e degli esperantisti mondiali. "L'obiettivo degli Usa - spiega - è quello della creazione di una solida "pax americana", un ordine basato sulla potenza militare, con un conseguente aumento del predominio angloamericano e di tutto ciò a questo collegato, come la lingua. L'Onu, si troverebbe di fronte all'alternativa o di sciogliersi o di porsi in rappresentanza del mondo non anglosassone".

A.Antt