(AGI) - Trieste, 2 giu. - Il commissario Hahn si e' mostrato meno pessimista sullo stato di salute dell'Unione europea, che oggi rappresenta ormai per i giovani - ha rilevato - un dato di fatto, una ''normalita'''. Gli Stati nazionali, secondo Hahn, stanno vivendo ''una fase di ripiegamento'', mentre sono cresciuti in Europa i livelli intermedi di governo. Bisogna dunque partire ''dal basso'', trarre la forza dalla molteplicita', far crescere la cooperazione interregionale sul piano economico, sociale e culturale per rafforzare l'Unione europea. Boris Pahor ha concluso la tavola rotonda con la lettura di un brano di una sua opera, sulla tragica esperienza vissuta dalla comunita' slovena durante il fascismo, che arrivo' al punto di impedire l'insegnamento e persino l'uso pubblico dello sloveno. Da qui e' partito per una riflessione piu' generale sulle lingue europee. L'Europa potra' dirsi davvero realizzata, ha osservato Pahor, soltanto nel momento in cui tutte sue numerose lingue avranno pari dignita'. (AGI)