Il direttore degli Interpreti europei scrive alla numero uno dell'Istituto di cultura italiano a Bruxelles: il più profondo disappunto per i suoi giudizi perlomeno spicciativi. E non solo.
C’era chi pensava che la polemica fosse stata disinnescata. In effetti, come rilevato il 7  giugno, si è svolta la scorsa settimana la cosidetta  "Summer School" sull’Italia organizzata dal direttore dell’Istituto di Cultura a Bruxelles, Federiga Bindi. Il caso aveva sollevato non poche polemiche perché il seminario è stato organizzato, e si è svolto, esclusivamente in lingua inglese. Anche negli ambienti del governo Monti era parsa strana questa mossa, soprattutto alla luce dell’esigenza di promuovere la lingua italiana oltre tutto il resto. La lingua è cultura e la cultura vive con la lingua. L'inglese, come altri idiomi, è indispensabile. Ma non può essere il solo veicolo.
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