27.09.2004 Abruzzopress
La giornata della lingua tedesca (Tag der Deutschen Sprache)



«La lingua tedesca non è soltanto il mio strumento di lavoro ma anche un bene pubblico

e l’espressione più importante della nostra cultura.

Essa deve perciò essere curata e protetta come lo sono l’acqua, il suolo e l’aria.»



Parola di Dieter Hallervorden attore, cantante e cabarettista caro al pubblico tedesco. Evviva! (Il nostro Marco Paolini con il suo grande amore per i parlari d’Italia (vedi Bestiario italiano e Bestiario veneto) cosa dice?

È opinione diffusa, nel nostro Bel Paese pacione e spensieroso, che i tedeschi non ci tengano proprio alla loro lingua. Sia perché, a differenza degli anglofoni – che non fanno il minimo sforzo per farsi capire nella lingua dell’interlocutore (spesso, ad esser sinceri, neppure nella propria) – i tedeschi che si incontrano cercano perlopiù di venirti incontro nella tua lingua, sia, si pensa, per il timore di sembrare nazionalisti, dopo lo sfacelo dell’ultima guerra.

Molti ricorderanno di aver letto, tempo fa, nella prima pagina del maggiore quotidiano italiano, il titolo “Io tedesco preferisco l’inglese: fa bene all’Europa” di un articolo a firma di Peter Schneider, a cui non ha fatto seguito neanche una letterina di dissenso che il giornale avrebbe certamente pubblicato. Invece, da quattro anni si celebra in Germania, il secondo sabato di settembre, la giornata della lingua tedesca con varie iniziative tendenti a sensibilizzare l’opinione pubblica sui valori rappresentati dall’idioma nazionale.

La rivista Deutsche Sprachwelt, che si definisce “il portale di tutti quelli che amano la lingua”, nel comunicato diramato in occasione della giornata della lingua tedesca, raccomanda di non perdere di vista con le attuali discussioni sulla riforma dell’ortografia gli altri problemi della lingua come i rischi che corre attualmente il tedesco, tra cui la frammentazione che si manifesta in modo particolare in Austria e Svizzera e denuncia l’aumento della pubblicità in inglese, dal 3% degli anni 80 all’attuale 30%. Altri pericoli sono – secondo il comunicato – gli insegnamenti impartiti in certe materie come matematica, fisica e storia, per una “full immersion” in lingua inglese, mentre i discenti hanno bisogno di imparare la terminologia tecnica nella loro lingua. Si ammonisce inoltre contro l’uso esclusivo dell’inglese nelle aziende tedesche che porterebbe ad una diminuzione dell’efficienza e della produttività

SZ-Online pone in evidenza la “fuga dalla lingua tedesca” nella pubblicità denunciata nel comunicato stampa della Deutsche Sprachwelt.

La Verein Deutsche Sprache denuncia la decadenza della lingua tedesca che in alcuni campi, come l’economia, la scienza e la tecnica, tenderebbe sempre più ad essere sostituita dall’inglese. L’organizzatore della giornata della lingua tedesca, Heinz Dieter Dey, annuncia nel comunicato stampa diramato varie manifestazioni come la collocazione di punti di informazione nelle zone di passaggio di pedoni, letture di poesie e rappresentazioni di favole tedesche, riconoscimenti alle ditte che fanno pubblicità in tedesco ed un annullo speciale delle poste, “per dare un segnale perché la lingua madre non si riduca con la febbre della moderna globalizzazione in un dialetto per le ciacole delle nonne.” Inoltre, e soprattutto, verranno raccolte le firme per “il tedesco a parità di diritti nell’Unione europea.”

Nel nostro Paese le varie accademie tacciono ormai rassegnate. L’unica associazione di difesa dell’italiano, che ha preso qualche iniziativa come la denuncia al Moderatore europeo della discriminazione linguistica entro la Comunità, il comitato Allarme lingua, non si muove. Disvastigo rivolge pertanto una calda esortazione al direttivo di A.L., in modo particolare ai docenti universitari attualmente al suo vertice, a mobilitarsi insieme alla rappresentante del comitato a Bruxelles, la D.ssa Anna Maria Campogrande, funzionaria della Commissione europea, che segue molto attentamente gli sviluppi della questione lingua in seno all’Ue e può suggerire modi e tempi delle azioni. (G. B.)



Fonte: Disvastigo

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