10.02.2004 Il Tempo
Voglia di esperanto alla Media Croce

Riuscitissimo l'incontro che si è svolto presso l'Istituto di via Scarfoglio

IMPARARE l'interculturalità attraverso l'esperanto. Un lingua facile, giocosa, aperta ed educativa che nasce dal sogno della condivisione, di un mondo senza frontiere e senza differenze. Una lin­gua, tra l'altro, che continua a sucitare interesse ed entu­siasmo a giudicare dal suc­cesso dell'incontro sull'argo­mento, svoltosi presso la scuola Benedetto Croce di Pescara, tra gli esperantisti e i docenti della scuola. Nel corso dell'incontro, organiz­zato dalla Federazione Espe­rantista Italiana e presiedu­to dal presidente della Lega internazionale degli inse­gnanti di esperanto Luisa Madella-Oberrauch, è stato introdotto l'insegnamemen-to della lingua internaziona­le in un laboratorio linguisti­co interculturale attivato dal­le professoresse della Bene­detto Croce, Daniela Campi-telli e Anna Maria Colacicchi. In un momento in cui l'approccio interculturale di­venta sempre più indispen­sabile per comprendere i cambiamenti della società, un'iniziativa di questo gene­re sembra aprire spiragli per una reale ricerca di apertu­re. La professoressa Colacic-chi ha illustrato il progetto

che interesserà la scuola Cro­ce spiegando che esso «si propone di far raggiungere ai ragazzi la conoscenza di­retta di culture "altre" e, at­traverso la conoscenza del­l'altro, modificare alcuni comportamenti determinati dalla presenza di pregiudizi e stereotipi». La professores-

sa Oberrauch ha concentra­to il suo intervento sul valo­re educativo dell'esperanto «che favorisce un approccio interculturale e permette l'acquisizione di elementi linguistici in modo creativo e non passivo. Il bambino infatti - ha spiegato la relatri-ce - ricrea costantemente la lingua basandosi sugli ele­menti che ha imparato e che combina tra loro. Lo stesso Zamenhof, - continua la Oberrauch - promotore dell'esperanto, sosteneva che la lingua internazionale doveva essere così straordi­nariamente facile da poter essere imparata da tutti gio­cando». L'apprendimento di questa originale e flessibile lingua può costituire anche un momento di crescita, di scambio e di confronto co­me avviene, per esempio, in occasione dei periodici radu­ni di appassionati della lin­gua più internazionale (e vir­tuale) d'Europa.