19/12/05 La Nazione

APPUNTAMENTO

Nel 2006 Congresso mondiale di esperanto

FIRENZE, 18 NOVEMBRE 2005 - In tutto il mondo coloro che parlano I" esperanto sono circa due milioni, hanno un livello culturale alto, cioè' tutti un titolo di studio almeno corrispondente alla nostra laurea e, contrariamente a quanto si possa pensare non sono maggiormente concentrati nella vecchia Europa, ma in paesi come il Brasile, la Cina, il Giappone, l'Iran, Cuba ed in Africa.

Sarà Firenze ad ospitare, dal 29 luglio al 5 agosto prossimi, il 91° congresso mondiale di esperanto. Per la terza volta nel corso di cento anni questa manifestazione ritorna in Italia. Si svolse a Roma nel 1935, a Bologna nel 1955 ed ora a Firenze nel 2006. L'iniziativa è stata presentata stamani in Palazzo Vecchio dall'assessore alle relazioni internazionali Eugenio Giani e dal direttore generale dell'Associazione mondiale di Esperanto Osmo Buller.

"Ho accettato con entusiasmo - ha detto l'assessore Giani - l'opportunità di ospitare il congresso mondiale di esperanto a Firenze. E molteplici sono le ragioni. La prima perché si torna a riaprire anche in Italia una sensibilità e un'attenzione verso questa lingua e tutto il movimento esperantista.

In secondo luogo perché si parla spesso che Firenze perde 'pezzi' per quanto riguarda congressi e convegni e invece questo è un segnale, assieme a quello del festival del fitness, che va in controtendenza. Per questo e per confermare l'alta immagine della nostra città, nei prossimi mesi ci adopereremo per organizzare eventi collaterali di alto livello culturale per allietare le giornate dei congressisti".

I congressi mondiali di esperanto sono ogni anno i maggiori incontri fra coloro che parlano e usano la lingua internazionale esperanto. Il primo ebbe luogo in Francia a Boulogne-sur-Mer nel 1905 e fu la prova che la lingua proposta da Lazzaro Ludovico Zamenhof, nel 1887 con un libretto pubblicato a Varsavia, come lingua per la pace e per la collaborazione fra i popoli, effettivamente funziona.

L'esperanto trae le sue radici lessicali, le parole, da varie lingue, in cui sono ben rappresentate per motivi di internazionalità del lessico il latino ed altre lingue europee, incluse quelle germaniche e quelle slave. Il materiale lessicale è poi organizzato da una grammatica semplice e razionale, che ha tratti di tutti i principali gruppi linguistici del mondo, e da un sistema di derivazione delle parole che riduce fortemente il numero delle radici da memorizzare.

Annualmente si riuniscono almeno 2500 persone da un centinaio di paesi di tutti i continenti in questo congresso che è un momento di incontro ed una vetrina per il variegato mondo dei parlanti di questa lingua, e che si sposta da un continente all'altro senza problemi, dato che gli esperantisti sono in tutto il mondo.

"Vista la variegata presenza da ogni parte del mondo - ha concluso l'assessore Giani -stiamo pensando anche di realizzare cartellonistica, brochure e materiale vario, anche in esperanto".

La Nazione 19/12/05