11.01.05 AltoAdige

Non basta l'euro ad unificare l'Europa

Sì all'avvio dei negoziati di adesione della Turchia all'Ue il 3 Ottobre 2005. Così ha deci­so il Consiglio europeo dei ca­pi di Stato e di governo dei 25 Paesi a Bruxelles. Alla fine il compromesso condizionato. Il processo sarà complesso e lungo di almeno dieci anni. La contrapposizione tra le paure di chi è contrario (Dani­marca, Austria, Slovacchia, oltre la metà della popolazio­ne tedesca (Cdu. Csu) e fran­cese) e la tolleranza di chi è favorevole (Gran Bretagna, Spagna, Italia (Lega esclusa), il cancelliere tedesco, il presi­dente francese e altri) e la per­plessità di chi è cauto(Polo-nia e Grecia) è un problema che può confondere i termini reali. La mancata integrazio­ne culturale e istituzionale tra i quindici Paesi prima del­l'ultimo allargamento ad altri dieci e del prossimo, nel 2007, ad altri due (Romania e Bul­garia) presenta una criticità rilevante: moneta unica e re­gole legali sono ancora par­zialmente condivise; le lingue rimangono diverse; l'identità istituzionale dell'Ile è diffici­le da definire, nonostante le disposizioni del Trattato costi­tuzionale, in corso di ratifica­zione. La ragione politica, ini­ziale e remota, del processo di unificazione era la forma­zione di un deterrente forte con una solida realtà istituzio­nale, capace di impedire che le contrapposizioni degli inte­ressi economici intereuropei potessero sfociare in conflitto militare, come già verificato-si per due volte nel corso del ventesimo secolo. Ma euro e fisco non sono sufficienti: è necessaria una lingua comu­ne per l'integrazione degli scambi commerciali e cultu­rali.

Renzo Segnila BOLZANO

Alto Adige 11/1/05