Esperanto, una lingua per il mondo

 

Cento anni fa una sola persona al mondo parlava l´Esperanto: una lingua
"artificiale" inventata a tavolino da un medico oculista polacco, Ludwik
Zamenhof. Oggi milioni di persone, in tutti i paesi del mondo, comunicano
con questo idioma. Esistono 30 mila libri scritti o tradotti in Esperanto,
corsi universitari per insegnarla e si tengono congressi cui partecipano
migliaia di persone (e in cui si esibiscono complessi rock che cantano in
Esperanto ! ).
La Polonia del 1887 in cui Zamenhof viveva era un crogiolo di razze e
lingue, agitato da impulsi nazionalistici e ricorrenti ondate di
antisemitismo. Varsavia era zarista, in casa di Zamenhof si parlava ebraico,
e la prima grammatica della nuova lingua fu scritta in russo.
Zamenhof concepi' l´idea che solo una lingua neutrale, che non appartenesse
a nessuno, avrebbe potuto essere uno strumento adatto per facilitare in
molti modi la comunicazione fra persone di Paesi diversi. Cent'anni di uso
pratico hanno provato che ciò è possibile: l´Esperanto è una lingua viva,
capace di esprimere ogni aspetto del pensiero umano.

l´esperanto non appartiene ad un popolo o ad un Paese particolare; esso è
internazionale e neutrale, perciò non avvantaggia nessuna cultura che
potrebbe opprimere o danneggiare le altre. L´esperanto appartiene a chiunque
lo parli e costituisce un ponte fra le culture.

Perché imparare l´Esperanto? Prima di tutto, perché l´inglese (ma ieri il
francese, domani forse il cinese...) non è così facile e diffuso come si
pensa; o forse per una certa dose di idealismo, al quale alcune persone non
sanno rinunciare; o forse perché  è una lingua divertente, un po' strana e
buffa...
ci sono però altri motivi: ad esempio farsi degli amici in tutto il mondo, e
avere corrispondenti di paesi lontani e di altre culture. Chi studia
Esperanto spesso lo fa proprio per questo motivo.
E poi partecipare a convegni locali, nazionali od internazionali, ed essere
ospitati da altri Esperantisti.

L´Esperanto è la lingua ausiliaria che fino ad oggi ha avuto più successo,
delle decine, forse centinaia, proposte.
L´Esperanto forse non è perfetto come alcuni linguisti avrebbero desiderato.
Eppure, esso è così semplice, che è possibile anche impararlo da soli.
L´esperanto ha una grammatica (e una pronuncia) logica e regolare. Molte
parole possono essere formate componendo pochi elementi di base.
Cinque o sei mesi di studio mettono in grado di parlarlo e comprenderlo a un
livello che per altre lingue  avrebbe richiesto  vari anni.
Per chi vuole provare, corsi e grammatiche sono disponibili in ogni città o
presso la Gioventù Esperantista Italiana. Si trovano gratuitamente su
Internet corsi multimediali, libri e grammatiche, ed esiste anche un corso
gratuito da seguire per posta elettronica.  I corsi di Esperanto sono validi
come crediti formativi scolastici.

Ma per finire, ecco un brano in Esperanto:

Lancita en 1887 kiel projekto de helplingvo por internacia komunikado, kaj
rapide evoluinta en vivoplenan, nuancorican lingvon, Esperanto jam de pli ol
jarcento funkcias por kunligi homojn trans lingvaj kaj kulturaj baroj.
Intertempe la celoj de giaj parolantoj ne perdis gravecon kaj aktualecon.

(Lanciato nel 1887 come progetto di lingua ausiliaria per la comunicazione
internazionale, e sviluppatosi rapidamente in una lingua viva e ricca di
espressività, l´esperanto funziona già da oltre un secolo per unire gli
uomini al di là delle barriere linguistiche e culturali, mentre gli
obbiettivi di coloro che lo usano non hanno perduto nulla della loro
importanza e della loro attualità.)


Indirizzi

Federazione Esperantista Italiana (FEI)  http://www.esperanto.it/fei/
Gioventù Esperantista Italiana (IEJ) http://www.esperanto.it/iej/
via Villoresi 38, I-20143 Milano;
tel./fax. 02 58100857

a Pavia contattare
Luigi Garlaschelli
tel 0382 507 312
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http://chifis.unipv.it/garlaschelli