Fu docente universitario di valore e, pur avendo ricoperto importanti incarichi accademici e professionali in quanto consulente medico-legale in processi di grido, Giorgio Canuto è oggi ricordato quasi esclusivamente in virtù della sua passione per l’Esperanto, la lingua universale al cui studio ed alla cui diffusione dedicò trentacinque anni della sua vita, dal 1925 al 1960, quando scomparve, esattamente mezzo secolo fa, il 29 ottobre. Nato a Torino il 3 giugno 1897, si laureò nella sua città tanto in medicina quanto in giurisprudenza sotto la guida di Mario Carrara, di origini bussetane, uno dei padri della medicina legale italiana passato alla storia come uno dei pochissimi docenti universitari italiani che rifiutarono il giuramento di fedeltà al fascismo. Leggi l'articolo di Ubaldo Delsante su gazzettadiparma.it |
Canuto, l'uomo dell'esperanto
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