Il valore dell'insegnamento nella lingua materna
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a Federazione Esperantista Italiana in occasione della Giornata internazionale della Lingua Madre, 21 febbraio 2021, ricorda che nel mondo sono ancora molte le persone che non ricevono un’istruzione nella propria lingua materna. Questo crea una situazione di svantaggio anche per tutta la vita, annullando il lato positivo della frequenza scolastica, dell'insegnamento competente e dell'investimento nelle infrastrutture scolastiche. Se non si insegna agli studenti in una lingua che capiscono, si sprecano vite promettenti.
Questo non è un problema solo di Paesi come il Kenya dove la lingua in cui si riceve un’istruzione è quella degli ex colonizzatori, ma anche per citarne alcuni, d'Italia e Svezia. Recenti studi (https://ro.ecu.edu.au/ceducom/80), per esempio, hanno dimostrato come in quest’ultimo Paese la politica dell’inglese nelle università ha portato a un abbassamento della qualità dell’insegnamento e dei risultati conseguiti da parte degli studenti.
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Nuovo libro nella Collana Oriente-Occidente
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Antologia skizo de la persa literaturo. Pluraj aŭtoroj. El la persa trad. Said Baluĉi. Mosca: Impeto, 2021. 164 p. ISBN 978-5-7161-0311-5. Serio Oriento-Okcidento n-ro 58. (Schizzo antologico della letteratura persiana. Diversi autori.)
La collana Oriente-Occidente si arricchisce di un nuovo libro, la "Antologia skizo de la persa literaturo", che offre un panorama generale della letteratura persiana. Il volume, recentemente pubblicato dalla casa editrice Impeto di Mosca in formato cartaceo ed elettronico (download gratuito), propone prosa di 33 autori e poesie di 24 poeti.
Questo libro è particolarmente importante perché per la prima volta nella collana Oriente-Occidente viene pubblicata un'antologia di letteratura persiana. Come ha scritto Giridhar RAO nella sua prefazione, “già nel 2004 Abel Montagut ha evidenziato la disuguaglianza nel traffico culturale mondiale della traduzione". Tra le traduzioni elencate Index Translationum dell'UNESCO, il 70% di esse è da una delle seguenti lingue: inglese, russo, francese e tedesco. Nello stesso periodo sono state pubblicate 344 traduzioni in esperanto, metà delle quali dal cinese, vietnamita, olandese e giapponese - e il resto da diverse altre lingue. Allo stesso modo, tra il 1991 e il 2003, Montagut ha riferito che in esperanto solo il 30% era di quelle quattro lingue "grandi"; Il 70% proveniva da diverse lingue "minori". Questo, conclude Giridhar RAO, "è un indicatore del livello della giustizia culturale tra le lingue e le letterature nella comunità esperantista”.
La versione PDF del libro può essere scaricata completamente gratuitamente su http:\\persa.trovu.com. La versione cartacea sarà presto disponibile nelle librerie specializzate. La collana Oriente/Occidente, che dal 1961 raccoglie le traduzioni nella lingua internazionale esperanto di opere importanti della letteratura mondiale, rientra nell'ambito della collaborazione tra l'Associazione Universale per l'Esperanto e l'Unesco.
MESSAGGIO DELLA FEDERAZIONE ESPERANTISTA ITALIANA IN OCCASIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA
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Ogni anno, il 27 gennaio, celebriamo il Giorno della Memoria dell'Olocausto o della Shoah, dedicato ai milioni di persone che hanno perso la vita e a coloro che hanno contribuito a salvare la vita di altri che altrimenti sarebbero morti. La ricorrenza è stata fissata nel 2005 dalle Nazioni Unite in ricordo della “liberazione” del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau (27 gennaio 1945).
La Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) partecipa e ricorda in particolare i membri della famiglia di L.L. Zamenhof, il creatore della lingua esperanto, e le migliaia di esperantisti morti a causa della persecuzione nazista. Tra loro c'erano funzionari, insegnanti, medici, giornalisti, poeti.
Non tutti sanno che Hitler ha più volte menzionato l'esperanto come qualcosa di pericoloso, da eliminare. Già il giorno successivo al proprio arrivo a Varsavia l'esercito nazista diede la caccia alla famiglia Zamenhof. Il figlio di L.L. Zamenhof, Adam, fu arrestato e, all'inizio degli anni Quaranta, fucilato; le sue figlie Zofia e Lidia furono assassinate a Treblinka, insieme alla sorella Ida, nel 1942. Solo il figlio di Adam, Ludwik, sopravvisse miracolosamente, grazie anche alla protezione del sacerdote Marceli Godlewski, della Parrocchia di Tutti i Santi di piazza Grzybowski.
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Esce su Netflix il film sull'Isola delle Rose
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Il regista Sydney Sibilia racconta la repubblica dove si parlava Esperanto
La storia dell'isola-Stato dove l'esperanto era lingua ufficiale diventa un film, dal titolo "L’incredibile storia dell’isola delle Rose", distribuito da Netflix a partire dal 9 dicembre, prodotto da Groenlandia e diretto da Sydney Sibilia, giovane regista della trilogia culto “Smetto quando voglio”. Le vicende riportano gli spettatori indietro nel tempo fino al 1968, anno in cui l'ingegnere bolognese Giorgio Rosa costruì una piccola piattaforma e ne proclamò l'indipendenza.
La Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj, pur non riconosciuta da nessun altro Stato, nella sua breve vita (fu occupata e demolita dalle autorità italiane nel 1969) emise anche francobolli e aveva come annullo postale Verda Haveno (Porto Verde). La lingua ufficiale era l'esperanto, vivo e parlato tutt'oggi in tutto il mondo.
La lingua araba, oggi
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MR: Come si può riassumere la dinamicità della lingua araba? L’esistenza dell’arabo classico non penalizza l’evoluzione della lingua?
GIulio Soravia: Ovviamente la lingua araba è molto viva ed ha assunto funzioni ed usi che ne fanno una delle lingue più importanti a livello mondiale. La diglossia che vi permane come fattore dominante non ha impedito né lo sviluppo di una letteratura ricchissima e moderna, nel senso che si tratta di una letteratura che non solo può reggere il confronto con qualunque produzione in altre lingue, ma ha validità che travalica la fruizione locale. Voglio dire, gli autori contemporanei sono ad alto livello e incontrano perfettamente il gusto di lettori anche non arabi. Ne è riprova il numero elevato e crescente di traduzioni, anche in italiano.
Anche la saggistica nei vari campi ha conosciuto un pronto adeguamento per esempio nel lessico e nella varietà di settori interessati. Questo accompagnato da una tendenza a globalizzare temi e perdita di derive culturali proprie. Questo è un bene e un male, ma non direi che la lingua ne abbia sofferto, perché il “classico” ha saputo trasformarsi in ASM, cioè arabo standard moderno anche grazie alla non messa in discussione di continuare a usare la lingua unitaria a fronte dei vari “dialetti” di uso orale e informale (non scritto).
P. Busa, il pioniere della linguistica computazionale*
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MR: Tra i nomi delle persone che hanno lasciato un segno nella storia dell'informatica c'è quello di un religioso, padre Busa. Con il Prof. Federico Gobbo docente di Pianificazione Linguistica e Lingue Pianificate dell'Università di Torino e, in passato, docente di filosofia dell'informatica dell'Università dell'Insubria conosciamo la figura di questo studioso.
Federico Gobbo: P. Busa è un personaggio eccezionale, nel senso che rispetto ai tempi in cui ha iniziato a lavorare con i computer, è stato un pioniere in tutti i sensi, in particolare per quanto riguarda la linguistica computezionale non solo in Italia ma in assoluto perché lui già nella sua tesi di laurea del 1946, un anno dopo la fine della seconda guerra mondiale, aveva tratteggiato un metodo per fare una verifica puntuale del lessico di Tommaso d'Aquino. Tale verifica richiedeva un lavoro molto preciso ma anche il controllo di tutte le occorrenze delle parole che fare manualmente avrebbe richiesto molti anni. Per cui lui si interessò a queste macchine che allora erano assolutamente nuove, considerate affare da militari - i computer erano degli armamenti, fondamentalmente, che hanno permesso agli alleati di vincere la guerra contro le forze dell'asse. Non erano di uso comune ma lui ne vide queste potenzialità.
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Il bilinguismo regionale per aiutare i nostri figli
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A lungo si è insistito nel parlare solo italiano con i bambini, credendo che la convivenza di italiano e di altri sistemi linguistici autòctoni (erroneamente chiamati "dialetti") fosse uno svantaggio. La ricerche più moderne, al contrario, hanno dimostrato che il bilinguismo porta vantaggi enormi, non solo nello sviluppo delle capacità comunicative ma anche dal punto di vista della salute.
Abbiamo incontrato Marco Tamburelli, docente di bilinguismo al Dipartimento di Linguistica dell'Università di Bangor (Galles) dove si occupa di ricerche sullo sviluppo del linguaggio in età infantile nel contesto del bilinguismo simultaneo.
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Esperanto, una lingua, una cultura e... una letteratura
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Uno dei luoghi comuni più duri a morire circa l'esperanto è la mancanza di cultura e di letteratura. Convinzione di molti priva di fondamento, poiché nella sua storia il movimento esperantista ha visto crescere autori di prosa e poesia che hanno dato sempre maggiore lustro alla lingua.
Le prime opere in esperanto sono dello stesso Zamenhof, che presentando la propria lingua al mondo, aveva pubblicato anche traduzioni e testi originali in esperanto. Gli autori di riferimento nel mondo esperantista sono tanti: francesi (Waringhien), ungheresi (Kalocsay, Baghy), scozzesi (Auld) per citarne alcuni. Tanti scrittori provenienti da diverse parti del mondo e da diverse culture hanno creato una letteratura che si caratterizza per varietà di temi, di storie, di stili. L'esperanto è multiculturale.